I tagli alle agenzie Onu sottolineano l'impatto della decisione del presidente Donald Trump di ritirare gli Stati Uniti dalla loro posizione di maggiore donatore al mondo
Il Programma Alimentare Mondiale (Pam, o Wfp nell'acronimo inglese) e altre agenzie delle Nazioni Unite dovranno ridurre i posti di lavoro a causa dei tagli ai finanziamenti, soprattutto da parte degli Stati Uniti, hanno dichiarato alcuni funzionari, avvertendo che le riduzioni avranno gravi ripercussioni sui programmi di aiuto in tutto il mondo.
Questo secondo i promemoria interni ottenuti dall'Associated Press e verificati da due funzionari delle Nazioni Unite che hanno parlato a condizione di anonimato per discutere delle decisioni interne sul personale.
Euronews ha potuto confermare che il taglio al Pam, che ha il suo quartier generale a Roma, riguarda migliaia di posti di lavoro, inclusi dipendenti e consulenti internazionali.
Anche altri organismi come l'Unicef, l'agenzia Onu per l'infanzia, e l'Ocha, l'agenzia per gli aiuti umanitari, hanno annunciato o hanno in programma tagli che inciderebbero per circa il 20 per cento sul personale e sul bilancio complessivo.
I tagli alle agenzie Onu sottolineano l'impatto della decisione del presidente Donald Trump di ritirare gli Stati Uniti dal loro tradizionale ruolo di primo donatore di aiuti al mondo.
Trump ha dato infatti al miliardario Elon Musk e al suo nuovo Dipartimento per l'efficienza del governo (Doge) il potere di rielaborare le dimensioni del governo federale, con particolare attenzione alla riduzione dell'assistenza all'estero.
Anche prima della mossa dell'amministrazione Usa, molti Paesi donatori avevano ridotto la spesa umanitaria e le agenzie delle Nazioni Unite faticavano a raggiungere gli obiettivi di finanziamento.
I tagli ai fondi colpiscono il World food programme
Il Pam, la più grande organizzazione umanitaria del mondo, ha ricevuto il 46 per cento dei finanziamenti dagli Stati Uniti nel 2024 e si prevede che taglierà tra il 30 e il 40 per cento del suo personale.
Un funzionario dell'agenzia ha definito i tagli "i più massicci" visti negli ultimi 25 anni e che, di conseguenza, le operazioni termineranno saranno ridimensionate.
Il portavoce delle Nazioni Unite, Stephane Dujarric, ha dichiarato che il segretario Generale Antonio Guterres è "profondamente turbato dalla drastica riduzione dei fondi".
Interpellata sui tagli previsti, l'organizzazione ha dichiarato in un comunicato che "in questo difficile contesto di donatori, il Pam darà priorità alle sue limitate risorse sui programmi vitali che portano l'assistenza alimentare urgentemente necessaria ai 343 milioni di persone che lottano con la fame e rischiano sempre più di morire di fame".
La nota interna dice che i tagli al personale "avranno un impatto su tutte le aree geografiche, le divisioni e i livelli" dell'agenzia.
Il documento suggerisce che potrebbe essere necessario un ulteriore ridimensionamento e afferma che l'agenzia rivedrà il suo "portafoglio di programmi".
La situazione per l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr)
L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati fornisce aiuto a circa 43,7 milioni di rifugiati in tutto il mondo, oltre ad altri 122 milioni di persone cacciate dalle loro case a causa di conflitti e disastri naturali.
L'agenzia ha dichiarato che ridimensionerà la sede centrale e gli uffici regionali per ridurre i costi del 30 per cento e taglierà le posizioni di livello superiore del 50 per cento.
In una dichiarazione, l'Unhcr ha affermato che "dovrà ridurre in modo significativo la forza lavoro", compreso il ridimensionamento della sede centrale e degli uffici regionali, oltre alla chiusura di uffici nazionali, senza tuttavia fornire numeri in tal senso.
"L'impatto di questa stretta finanziaria sulla vita dei rifugiati è già devastante e peggiorerà ulteriormente", ha dichiarato l'agenzia. I programmi che forniscono cibo, acqua potabile, medicinali, alloggi di emergenza e altri servizi "si ridurranno o si fermeranno".
Per esempio, la riduzione dei fondi ridurrà l'accesso all'acqua potabile per almeno mezzo milione di sfollati in Sudan, aumentando il rischio di colera e di altre epidemie.
I tagli "incideranno sulle nostre operazioni, sulle dimensioni della nostra organizzazione e, cosa più preoccupante, sulle stesse persone che siamo chiamati a proteggere", ha continuato l'agenzia, "è fondamentale dare la priorità, come abbiamo sempre fatto, al benessere e alla sicurezza dei rifugiati, degli sfollati e degli apolidi".
L'ufficio dell'Unhcr in Libano, che ospita circa un milione di rifugiati dalla Siria, è finanziato solo al 15 per cento, ha dichiarato la portavoce Lisa Abou Khaled.
Questo mese ha dovuto interrompere l'assistenza in denaro a 347mila rifugiati e i finanziamenti per i restanti 200mila dureranno solo fino a giugno.
Sono stati inoltre interrotti i servizi sanitari di base per circa 40mila rifugiati.
L'Unicef prevede un calo del 20 per cento dei fondi
L'agenzia delle Nazioni Unite per l'infanzia ha dichiarato all'Ap che, secondo le sue previsioni, nel 2025 i finanziamenti saranno inferiori di almeno il 20 per cento rispetto al 2024.
"Le conquiste faticosamente ottenute e i progressi futuri per i bambini sono a rischio a causa di una crisi globale dei finanziamenti in cui alcuni donatori stanno diminuendo drasticamente il loro sostegno finanziario all'Unicef e ai nostri partner, così come i loro contributi agli aiuti internazionali in generale", ha dichiarato un portavoce dell'agenzia.
L'organizzazione ha dichiarato che, pur avendo già attuato misure di efficienza, "saranno necessarie ulteriori misure di riduzione dei costi".
I funzionari stanno esaminando "ogni aspetto" delle loro vaste operazioni in oltre 190 Paesi e territori, che si concentrano sulla fornitura di aiuti umanitari salvavita e di sostegno alla vita e sulla promozione di politiche che promuovono i diritti dei bambini.
Il mese scorso l'Organizzazione delle Nazioni Unite per le migrazioni (Oim) ha dichiarato di essere stata colpita da una riduzione del 30 per cento dei finanziamenti per l'anno in corso, soprattutto a causa dei tagli degli Stati Uniti.
L'Oim ha comunicato di dovere interrompere programmi che interessano 6mila persone e ridurre il personale della sede centrale del 20 per cento.