Un'ora prima dell'attacco, l'esercito israeliano aveva diffuso un avviso per evacuare l'area circostante l'edificio nel sud della capitale libanese. Israele aveva colpito Beirut già un mese fa in violazione del cessate il fuoco concordato a novembre con Hezbollah
Un missile ha colpito domenica pomeriggio un edificio nella periferia sud di Beirut, nel quartiere di Dahiyeh, per cui l'esercito israeliano (Idf) aveva emesso poco prima un avvertimento di evacuazione.
L'esplosione è stata udita a chilometri di distanza, secondo media locali, mentre nella zona si possono ancora udire spari e droni in sorvolo. La protezione civile libanese ha dichiarato di non avere trovato vittime, dopo che le fiamme sono state spente.
L'attacco segue la ripresa dei bombardamenti israeliani sul Libano il mese scorso, dopo un razzo lanciato da Hezbollah sul nord di Israele, nonostante un accordo di cessate il fuoco tra le parti.
Un attacco israeliano aveva preso di mira un esponente del gruppo filo-iraniano a inizio aprile, uccidendo quattro persone sempre a Beirut.
Un'ora prima dell'attacco il portavoce per l'arabo delle Forze di difesa israeliane (Idf), Avichay Adraee, aveva pubblicato un 'avvertimento urgente' su X, invitando i residenti della zona nel raggio di 300 metri dall'obiettivo di evacuare immediatamente. Nel pomeriggio, molti dei residenti sono rientrati.
L'edificio, contrassegnato in rosso su una mappa, ospitava secondo il portavoce ''strutture appartenenti a Hezbollah''. Secondo l'Idf, il raid "ha distrutto un importante deposito di armi di Hezbollah", in particolare di missili.
"Israele non permetterà a Hezbollah di rafforzarsi e di creare alcuna minaccia da nessuna parte in Libano", hanno fatto sapere in una dichiarazione congiunta il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e il ministro della Difesa, Israel Katz.
La periferia sud di Beirut "non servirà come città santuario per l'organizzazione terroristica Hezbollah", si legge ancora nella nota, il governo libanese ha la responsabilità diretta di prevenire queste minacce".
Gli Stati Uniti e la Francia "devono assumersi le loro responsabilità e costringere" Israele a fermare "immediatamente" i propri attacchi in Libano, "in quanto garanti dell'intesa sulla cessazione delle ostilità" nell'accordo in vigore, ha dichiarato invece il presidente della Repubblica libanese, Joseph Aoun, citato dall'agenzia di stampa statale Nna.