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Forte esplosione nel porto iraniano di Shahid Rajaee: decine di morti e centinaia di feriti

Esplosione in Iran
Esplosione in Iran Diritti d'autore  Meysam Mirzadeh/AP
Diritti d'autore Meysam Mirzadeh/AP
Di يورونيوز
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Grave il bilancio delle vittime della forte esplosione nel porto di Shahid Rajaee, nella città di Bandar Abbas. Secondo le autorità l'esplosione sarebbe stata provocato da sostanze chimiche conservate nei container

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Una forte esplosione si è verificata nel porto Shahid Rajaee di Bandar Abbas, nel sud dell'Iran. Le autorità locali hanno riferito che ci sono almeno 40 vittime e oltre mille feriti.

L'identità di 10 vittime, 8 uomini e 2 donne, è stata confermata, ha reso noto l'ufficio relazioni pubbliche del Dipartimento di Giustizia della provincia di Hormozgan, riportato dall'agenzia di stampa Irna.

A seguito dell'incidente, i funzionari della provincia hanno dichiarato tre giorni di lutto pubblico nella provincia.

Il ministro degli Interni, Eskandar Momeni, ha detto che sono state prese tutte le misure necessarie e che il presidente Masoud Pezeshkian ha emesso un ordine al riguardo.

Situato lungo il Golfo Persico e vicino allo Stretto di Hormoz, il porto di Shahid Rajaee è il più grande hub iraniano per la movimentazione dei container e gestisce quasi l'80 per cento delle attività del Paese. Il porto strategico può ospitare navi da carico Panamax con una capacità di oltre 12.000 Teu.

L'Iran non ha chiarito le cause dell'incidente di Bandar Abbas

L'esplosione ha riguardato gli uffici del porto e la sua intensità è stata tale da provocare un terremoto che ha scosso le città vicine. La deflagrazione ha inoltre mandato in frantumi i vetri di edifici distanti diversi chilometri dal luogo dell'incidente.

ha fatto sapere che sostanze chimiche all'interno dei container avrebbero provocato l'esplosione.

La Repubblica islamica non ha chiarito ufficialmente la causa del disastro, ma ha dato indicazioni sulla dinamica. A esplodere è stato un container pieno di sostanze chimiche, ha indicato Hossein Zafari, portavoce dell'organizzazione iraniana per la gestione delle crisi.

Secondo media internazionali però, nel container erano stoccati elementi per il carburante dei missili balistici. L'Associated Press ha riportato, citando la società di sicurezza britannica Ambrey, che il porto aveva ricevuto a marzo del perclorato di sodio, utilizzato per la propulsione di missili balistici e la cui manipolazione errata potrebbe aver portato all'esplosione.

Il Financial Times ha scritto invece a inizio anno che al porto erano attraccate due navi provenienti dalla Cina con un carico di carburante sufficiente a lanciare circa 250 missili a medio raggio.

Il portavoce del ministro della Difesa, Reza Talaeinik, ha dichiarato a Iran News che "non c’erano e non ci sono carichi importati o esportati per uso militare nel porto", esortando ad aspettare l'esito delle indagini.

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