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Myanmar: nuova scossa di assestamento, si scava tra le macerie

Edifici distrutti in Myanmar
Edifici distrutti in Myanmar Diritti d'autore  Aung Shine Oo/AP
Diritti d'autore Aung Shine Oo/AP
Di Chiara Zampiva & Euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Registrata una nuova scossa di magnitudo 5,1 a Mandalay, la gente è tornata per strada. Le Nazioni Unite lanciano l'allarme per gli aiuti umanitari, mentre convoglio di soccorritori è arrivato dalla Cina

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La terra è tornata a tremare in Myanmar dopo il tragico terremoto di magnitudo 7,7 di venerdì. Domenica è stata registrata una nuova scossa di assestamento di 5,1: i cittadini impauriti sono tornati a urlare per le strade a Mandalay, ma non ci sono state segnalazioni immediate di ulteriori danni.

Finora sono stati segnalati 1.644 morti e 3.408 dispersi in Myanmar, ma molte aree non sono ancora state raggiunte e molti soccorsi sono stati effettuati da persone che lavorano a mano per cercare di rimuovere le macerie, ha dichiarato Cara Bragg, responsabile del Catholic Relief Services di Yangon nel Paese. Il sisma è stato registrato lungo la faglia di Sagaing, punto di incontro tra la placca indiana e quella eurasiatica: oltre cinquanta le scosse di assestamento con le più forti di venerdì di magnitudo 7,7 e 6,4.

Oltre mille edifici danneggiati dal terremoto in Myanmar

L'Ocha, l'ufficio di coordinamento degli aiuti delle Nazioni Unite, ha riferito sabato che gli ospedali della zona sono sovraccarichi, con danni ingenti alle infrastrutture sanitarie. Le comunicazioni internet sono interrotte nella città principale di Mandalay e le rotte terrestri e aeree sono fortemente danneggiate.

Secondo le fonti della Nazioni Unite, più di novanta persone sarebbero rimaste intrappolate nelle macerie di un condominio di Mandalay. Circa 1.690 case, 670 monasteri, 60 scuole e tre ponti sono stati danneggiati e si teme per l'integrità strutturale delle grandi dighe.

Marcoluigi Corsi, coordinatore residente e umanitario delle Nazioni Unite per il Myanmar, ha dichiarato che circa 20 milioni di persone sono state colpite dal terremoto. "L'Onu e i suoi partner si stanno mobilitando con urgenza per sostenere gli sforzi di risposta all'emergenza e sono pronti ad assistere tutte le comunità colpite, ovunque si trovino”, ha detto Corsi che poi ha sottolineato che le Nazioni Unite e le agenzie partner hanno una “presenza significativa” nelle aree colpite dal disastro intorno a Mandalay e alla capitale Naypyidaw e che, cosa fondamentale, gli aiuti immediati possono attingere alle scorte già presenti in loco.

Gli aiuti stranieri iniziano ad arrivare in Myanmar

Con l'aeroporto di Mandalay danneggiato e la torre di controllo rovesciata nell'aeroporto della capitale Naypitaw, tutti i voli commerciali verso le città sono stati interrotti. Tuttavia, due aerei da trasporto militare indiani C-17 sono riusciti ad atterrare sabato a Naypitaw con un'unità ospedaliera da campo e circa 120 membri del personale che si sarebbero poi recati a nord di Mandalay per creare un centro di trattamento d'emergenza con 60 posti letto.

Altre forniture indiane sono state trasportate a Yangon, la città più grande del Myanmar, che è stata il fulcro di altri interventi di soccorso stranieri. Domenica, un convoglio di 17 camion cargo cinesi che trasportavano rifugi e forniture mediche critiche avrebbe raggiunto Mandalay, dopo aver affrontato l'arduo viaggio su strada da Yangon.

Il viaggio di 650 chilometri è durato 14 ore o più, con strade intasate e traffico deviato dall'autostrada principale per evitare i danni del terremoto.

Allo stesso tempo, la finestra di opportunità di trovare qualcuno vivo si sta rapidamente chiudendo. La maggior parte dei salvataggi avviene nelle prime 24 ore dopo un disastro, poi le possibilità di sopravvivenza diminuiscono con il passare dei giorni.

Un rapporto iniziale sui soccorsi per il terremoto pubblicato sabato dall'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari ha rilevato i gravi danni o la distruzione di molte strutture sanitarie e ha avvertito che una “grave carenza di forniture mediche sta ostacolando gli sforzi di risposta, tra cui kit per traumi, sacche di sangue, anestetici”.

Sale il numero della vittime in Thailandia

Il terremoto di venerdì è stato avvertito anche nella vicina Thailandia. Nella capitale Bangkong sono stati ingenti i danni. Al momento, dopo il crollo di un edificio in costruzione, le autorità hanno riferito che ci sono stati 11 morti e oltre trenta feriti. In totale il sisma nel Paese ha provocato 18 morti e risultano disperse ancora 78 pesone.

In un post pubblicato su X domenica mattina, il ministero del Turismo thailandese ha assicurato i turisti, spiegando che tutte le attività turistiche sono tornate alla normalità e non ci sono rischi per i viaggiatori.

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