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Trump annuncia dazi doganali del 25 per cento anche sulle auto importate

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump Diritti d'autore  AP Photo
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Di Andrea Barolini
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aggiunge un nuovo tassello alla guerra commerciale lanciata da quando è tornato alla Casa Bianca. Rammarico dall'Unione europea per la decisione

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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump non cessa di alzare i toni della guerra commerciale avviata da quando si è insediato alla Casa Bianca, nello scorso mese di gennaio.

Stavolta nel mirino del tycoon statunitense sono finite le auto prodotte fuori dal territorio americano, sulle quali peserà un dazio doganale del 25 per cento "che sarà permanente".

Una misura che potrà provocare ripercussioni anche per i produttori europei, in un settore vitale per numerosi Paesi del Vecchio Continente, e per Giappone e Corea del Sud, alleati Usa le cui aziende esportano molte automobili negli Stati Uniti.

"Rammarico per le tariffe Usa su auto, cerchiamo soluzioni negoziate", ha subito commentato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen in una nota.

Trump: "Con i dazi incasseremo tra 600 milioni e un miliardo in due anni"

“Si avvicina il giorno della Liberazione in America”, ha commentato lo stesso presidente statunitense, facendo riferimento al 2 aprile, quando gli stessi dazi entreranno in vigore. Trump ha quindi attaccato "gli Stati che fanno affari grazie al nostro Paese, rubano i nostri posti di lavoro e la nostra ricchezza".

Sempre nell'ottica di sostenere il settore dell'automotive, Trump ha anche annunciato che chi acquisterà un veicolo prodotto sul suolo statunitense grazie a un finanziamento potrà segnalarlo nella dichiarazione dei redditi al fine di detrarlo dalle tasse.

I mercati azionari sono scesi alla notizia dell'applicazione dei dazi sulle auto, con le azioni delle case automobilistiche americane e mondiali in calo di circa il 2 per cento.

L'inquilino della Casa Bianca ha poi difeso la scelta di introdurre dazi su numerosi prodotti importati, affermando che in questo modo entreranno nelle casse degli Stati Uniti "tra i 600 milioni e il miliardo di dollari" nei prossimi due anni.

In questo modo Trump punta a "ridurre fortemente l'indebitamento degli Stati Uniti" e avere a disposizione capitali "per costruire e per ridurre le tasse". Va detto però che altre fonti dell'amministrazione di Washington parlano piuttosto di cifre ben più modeste, pari a 100 miliardi di dollari all'anno in più.

L'altro obiettivo di Trump: la rilocalizzazione dell'automotive negli Stati Uniti

C'è anche un altro obiettivo al quale punta Trump: la rilocalizzazione negli Stati Uniti delle fabbriche di assemblaggio delle auto.

Secondo il presidente repubblicano, i dazi spingeranno le case automobilistiche a tornare sul territorio americano, affermando che "quasi 4 milioni di veicoli sono fabbricati in Messico o in Canada e venduti poi negli Usa”.

In futuro, quelle auto "saranno costruite qui", ha aggiunto. Il presidente ha assicurato che grazie alle sue politiche molte aziende straniere già presenti negli Stati Uniti potranno incrementare le loro produzioni, sfruttando impianti che ad oggi sarebbero sottoutilizzati.

Infine, Trump ha fatto sapere che è stata "già avviata" un'indagine commerciale sul legname importato, che potrebbe essere il prossimo obiettivo di nuovi dazi. Esattamente come i prodotti farmaceutici.

Trump minaccia Canada e Ue su possibile alleanza

Durante la notte america, Trump è tornato a commentare l'introduzione dei dazi e ha minacciato i Paesi dell'Ue e Canda nell'eventualità di una loro collaborazione. "Se l'Unione europea collabora con il Canada per danneggiare economicamente gli Stati Uniti, verranno imposti dazi su larga scala, molto più grandi di quelli attualmente previsti, per proteggere il miglior amico che ciascuno di questi due paesi abbia mai avuto!", ha scritto il presidente Usa sul Truth.

I costruttori di auto: "Evitare aumento prezzi"

In un comunicato diffuso dopo l'annuncio dei dazi, i costruttori di auto statunitensi tramite l'American Automotive Policy Council (Aapc) che rappresenta le case automobilistiche americane Ford Motor Company, General Motors Company e Stellantis ha chiesto tutele affinché non aumentino i prezzi.

“Le case automobilistiche statunitensi sono impegnate nella visione del Presidente Trump di aumentare la produzione automobilistica e i posti di lavoro negli Stati Uniti e continueranno a lavorare con l'Amministrazione su politiche durature che aiutino gli americani", ha detto il presidente dell'Aapc Matt Blunt e ha aggiunto: "In particolare, è fondamentale che le tariffe siano attuate in modo da evitare un aumento dei prezzi per i consumatori e da preservare la competitività del settore automobilistico nordamericano integrato, che è stato un successo fondamentale dell'accordo USMCA del Presidente”.

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