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Kosovo, sconcerto per l'attacco dell'inviato Usa a Kurti: possibile impatto su voto di domenica

Il primo ministro del Kosovo Albin Kurti parla durante un'intervista con The Associated Press nella capitale Pristina, 5 febbraio 2024.
Il primo ministro del Kosovo Albin Kurti parla durante un'intervista con The Associated Press nella capitale Pristina, 5 febbraio 2024. Diritti d'autore  Copyright 2023 The Associated Press. All rights reserved.
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Di Sergio Cantone
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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L'ex inviato degli Stati Uniti per il Kosovo e la Serbia, Richard Grenell, recentemente nominato inviato speciale di Trump per le missioni speciali, ha criticato il primo ministro kosovaro, provocando sconcerto in Kosovo poco prima del voto di domenica

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L'amministrazione statunitense è stata improvvisamente coinvolta nelle questioni del Kosovo proprio mentre il Paese dei Balcani occidentali è nelle fasi finali della corsa elettorale parlamentare, con il voto programmato per questa domenica.

Venerdì scorso il primo ministro kosovaro Albin Kurti ha dichiarato alla stampa che "le relazioni del Kosovo con Washington sono al loro miglior livello di sempre".

Richard Grenell, l'ex inviato degli Stati Uniti per la Serbia e il Kosovo nella prima amministrazione Trump e ora inviato speciale per le missioni speciali, ha risposto alle affermazioni del premier su X, dicendo che le parole di Kurti erano "deliranti".

"Le relazioni non sono mai state a un livello così basso. Albin Kurti è stato condannato dalla prima amministrazione Trump, dall'amministrazione Biden, dalla Nato, dall'Ue, dall'ambasciata statunitense, da Anthony Blinken", ha scritto.

In un precedente post su X all'inizio di questa settimana, Grenell aveva etichettato Kurti come un "partner inaffidabile per Washington".

Il primo ministro di centrosinistra sta per concludere la sua campagna elettorale per ottenere la maggioranza e un secondo mandato e le dure critiche di Washington potrebbero minare la sua posizione politica nel Paese.

Il cambio di tono degli Stati Uniti è "sconcertante"

Per il Kosovo e la sua maggioranza albanese, le relazioni con gli Stati Uniti sono state vitali sin dal conflitto con Belgrado alla fine degli anni '90, seguito dall'intervento della Nato nel 1999 e dalla guida delle forze militari statunitensi nella guerra contro la Serbia di Slobodan Milošević.

Nella capitale Pristina si possono vedere viali e monumenti dedicati alle figure di spicco dell'amministrazione Clinton che presero l'iniziativa di intervenire contro la Serbia.

Essere in cattivi rapporti con gli Stati Uniti sarebbe una perdita politica per un leader politico albanese kosovaro, soprattutto mentre le tensioni etniche con la comunità serba e la Serbia si stanno acuendo e la crisi economica sta provocando un crescente risentimento contro il governo in carica.

"L'offensiva diplomatica dell'amministrazione Trump contro il primo ministro uscente è suonata piuttosto preoccupante a Pristina, dopo decenni di eccellenti relazioni con gli Stati Uniti", ha dichiarato Eraldin Fazliu, redattore politico del canale di notizie Kohavision.

"Grenell, che ora occupa una posizione piuttosto importante nell'amministrazione Trump, in questi giorni ha avuto un approccio davvero prepotente nei confronti di Kurti". "Ha interferito nelle nostre elezioni dicendo che Kurti non è stato un buon partner degli Stati Uniti", ha aggiunto.

I serbi si aspettano dei risultati positivi da Trump

A differenza di Pristina, dove la nuova diplomazia di Washington ha provocato scompiglio politico, nella parte serba di Mitrovica si spera in una nuova stagione di buone relazioni tra i serbi e l'amministrazione Trump, afferma Aleksandar Rapajić, di una ong serba di Mitrovica.

"Ci aspettiamo che la nuova amministrazione (statunitense) porti nuova forza, nuova linfa in questo processo e che inizi a trovare delle soluzioni, e non solo ad avere incontri e discussioni. Quindi posso dire che le aspettative dei serbi della comunità serba in Kosovo sono molto alte e che questo migliorerà la loro posizione in Kosovo".

Belgrado e Pristina non hanno attuato gli accordi di Bruxelles sulla normalizzazione delle loro relazioni, siglati nel 2013.

Sulla base degli accordi la Serbia dovrebbe compiere passi verso il riconoscimento del Kosovo come Stato indipendente. In cambio Pristina dovrebbe concedere ai serbi che vivono in Kosovo il diritto di creare un'associazione di comuni serbi con un certo grado di autonomia.

Il contingente statunitense e la spina dorsale della missione di pace guidata dalla Nato in Kosovo, la Kfort, è basata a Camp Bondsteel.

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