Gli analisti vedono il primo posto ma non l'autosufficienza del partito del primo ministro ad interim Albin Curry. Il ruolo chiave delle minoranze etniche per superare l'impasse
Le elezioni parlamentari si stanno svolgendo senza problemi in Kosovo, dove oltre due milioni di cittadini sono chiamati alle urne per la seconda volta nel 2025 per eleggere 120 rappresentanti in parlamento.
Le precedenti elezioni, tenutesi il 9 febbraio, non hanno prodotto un esecutivo e i negoziati per la formazione di un governo di coalizione sono falliti, con il risultato che un governo ad interim ha mantenuto il potere per quasi dieci mesi.
La Commissione elettorale centrale ha annunciato che alle 11:00 aveva votato l'8,27% degli iscritti al voto, quasi la stessa percentuale registrata alla stessa ora nelle elezioni precedenti.
Nel vortice della crisi politica
Il Kosovo sta vivendo la più grave crisi politica dalla dichiarazione di indipendenza del 2008.
In qualità di primo ministro ad interim, Albin Kurti ha scelto di non scendere a compromessi. Persino la costituzione del parlamento come organo ha richiesto mesi, dopo che la sua insistenza su una sola persona per il posto di speaker ha portato a 50 voti innocui.
Si ritiene che non sia certo che le elezioni di domenica possano fungere da catalizzatore per una via d'uscita dalla crisi politica. Gli analisti in Kosovo stimano che il Movimento di autodeterminazione (LVV) di Alban Kurti emergerà ancora una volta come il partito principale, ma non riuscirà a ottenere più del 50% dei voti per eleggere 61 deputati. Nelle precedenti elezioni del 9 febbraio, il LVV aveva ottenuto il 42,3% dei voti ed eletto 48 deputati.
In queste elezioni è probabile che i suoi numeri aumentino, visto che negli ultimi giorni sono arrivati in Kosovo circa trecentomila cittadini che vivono e lavorano all'estero. La diaspora è un bacino di elettori per il partito di Kurti, motivo per cui le elezioni sono state indette per le festività natalizie.
Secondo gli analisti, il secondo partito più forte è l'Unione Democratica del Kosovo (PDK), guidato da Bendry Hamza. Economista di spicco, Hamza è stato ministro delle Finanze e Governatore della Banca Centrale, è stato membro del parlamento per tre mandati e sindaco di Mitrovica Sud. Considera gli Stati Uniti l'alleato più importante del Kosovo e accusa Kurti di aver causato una crisi nelle relazioni con Washington attraverso le sue politiche. Anche il fatto che mantenga canali di comunicazione con la comunità serba nel nord del Kosovo è considerato importante.
L'Unione Democratica del Kosovo (LDK), il partito politico più antico, emergerebbe molto probabilmente come terza forza politica. Il suo leader, Liumir Abdiđikou, 42 anni, ha promesso riforme economiche, un giro di vite sulla corruzione, lo stato di diritto e una prospettiva europea. Come terza forza politica, questo partito può giocare un ruolo decisivo nella formazione del governo dopo le elezioni.
Nelle regioni serbe, la "Lista serba", sostenuta da Belgrado, dovrebbe affermare il proprio dominio.
Secondo la Costituzione del Kosovo, 20 dei 120 seggi del Parlamento appartengono alle minoranze. 10 seggi alla comunità serba e gli altri 10 ad altre minoranze etniche.
I deputati delle minoranze possono determinare l'esito del processo di formazione del governo, come spesso è accaduto in passato. I rappresentanti politici serbi hanno escluso qualsiasi collaborazione con il movimento Albin Kurti.
Le urne per le elezioni di domenica in Kosovo sono aperte dalle 7:00 alle 19:00. In Kosovo hanno diritto al voto 2.076.290 cittadini.