Trovato l'accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Giovedì attesa la ratifica del gabinetto israeliano. Il presidente Usa Biden rivendica il successo, ma Netanyahu chiama prima Trump per ringraziarlo dell'aiuto. Soddisfazione da parte dei leader Ue
L'accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza è stato raggiunto mercoledì dopo 15 mesi di guerra. Secondo quanto si apprende lo stop alle armi avrà inizio domenica 19 gennaio.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ha fatto sapere il suo ufficio, si è rifiutato di commentare l'accordo fino a quando tutti i dettagli e gli articoli dell'accordo non saranno finalizzati. Netanyahu ha sentito al telefono il presidente degli Stati Uniti Donald Trump per ringraziarlo per l'assistenza data per il rilascio degli ostaggi e ha elogiato il presidente eletto degli Usa per le sue dichiarazioni secondo cui gli Stati Uniti collaboreranno con Israele per garantire che Gaza non diventi mai un rifugio per il terrorismo. Il premier ha poi parlato anche con Joe Biden.
Il presidente israeliano Isaac Herzog ha elogiato Netanyahu e la sua squadra di negoziatori per gli sforzi compiuti per giungere a un accordo. In una dichiarazione televisiva, Herzog ha detto che si deve fare di più e ha esortato Netanyahu ad accettare l'accordo sul tavolo e a riportare a casa gli ostaggi. Il gabinetto israeliano dovrebbe votare giovedì sulla ratifica dell'atteso accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi concordato tra Hamas e Israele.
Hamas ha rilasciato una dichiarazione dopo l'annuncio dell'accordo, affermando che il gruppo “non perdonerà” Israele per le sofferenze causate a Gaza e al suo popolo durante la guerra
Biden: "Accordo è quello esposto a maggio, profondamente soddisfatto"
Il presidente uscente degli Stati Uniti Joe Biden ha rivendicato come proprio successo il raggiungimento dell'accordo tra Israele e Hamas. Il cessato il fuoco dovrebbe iniziare il giorno prima dell'insediamento di Trump alla Casa Bianca.
"Gli elementi del cessate il fuoco e dell'accordo sugli ostaggi sono quelli che ho esposto in dettaglio lo scorso maggio e che sono stati accolti con favore dai Paesi di tutto il mondo. Sono profondamente soddisfatto che questo giorno sia finalmente arrivato", ha scritto Biden sui social media allegando poi il dettaglio delle tre fasi che compongono l'accordo.
Cosa prevede l'accordo a tre fasi per la fine della guerra a Gaza
L'accordo stipulato in Qatar, grazie all'intervento di Stati Uniti ed Egitto, prevede, secondo quanto riferito da Biden, nella prima fase il completo cessate il fuoco, il ritiro delle truppe israeliane dalle zone più popolose di Gaza, il rilascio di un gruppo di ostaggi, tra cui statunitensi, donne e anziani. I palestinesi potranno inoltre tornare nei loro quartieri e le associazioni umanitarie potranno incrementare gli aiuti.
Nella seconda fase è prevista la fine permanente della guerra e un cessate il fuoco permanente, lo scambio degli ultimi ostaggi ancora in vita trattenuti e il ritiro completo delle forze israeliane da Gaza.
Nella terza ed ultima fase sono previsti la ricostruzione di Gaza e il rilascio dei corpi degli ostaggi morti.
Secondo alcune fonti media, Israele rilascerà anche palestinesi detenuti nella misura di 30 per ogni ostaggio civile israeliano e 50 per ogni soldato. Saranno liberati almeno tre ostaggi a settimana e il resto dei 33 ostaggi concordati alla fine del periodo di 42 giorni, inclusi i resti dei deceduti.
Sette giorni dopo l'inizio della prima fase, Israele aprirà il valico di Rafah con l'Egitto e l'esercito inizierà a ritirarsi dal confine, noto come Corridoio Philadelphi, per poi ritirarsi completamente nelle fasi successive.
Le reazioni dei leader europei, Meloni: "Rilanciare soluzione a due Stati"
"Gli ostaggi saranno riuniti ai loro cari e gli aiuti umanitari potranno raggiungere i civili a Gaza. Ciò porta speranza a un'intera regione, dove le persone hanno sopportato immense sofferenze per troppo tempo". Secondo la presidente del parlamento europeo Roberta Metsola l'accordo è "la svolta che il mondo attendeva e di cui molti avevano bisogno".
La premier italiana Giorgia Meloni ha espresso soddisfazione per l'accordo, ribadendo che è necessario ora aumentare l'assistenza umanitaria a Gaza, e ha poi detto che bisogna rilanciare il processo politico per la soluzione a due Stati, "con Israele e uno Stato di Palestina che vivano fianco a fianco in pace e sicurezza, all'interno di confini mutualmente riconosciuti".
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha esortato Israele e Hamas a garantire l'attuazione dell'accordo e dei suoi termini “alla lettera”, mentre il premier spagnolo Pedro Sánchez che questo sviluppo positivo deve porre fine al conflitto e consentire immediatamente agli aiuti umanitari di soccorrere gli innumerevoli palestinesi che hanno estremo bisogno di beni e assistenza di base.
“Speriamo che l'accordo sia vantaggioso per la nostra regione e per tutta l'umanità, specialmente per i nostri fratelli palestinesi, e che apra la porta a una pace e a una stabilità durature”, ha dichiarato invece il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan in un post sui social media.