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Vertice tra Putin e Trump, il Cremlino conferma i contatti con il tycoon

Immagini di Matriosche che rappresentano Donald Trump e Vladimir Putin
Immagini di Matriosche che rappresentano Donald Trump e Vladimir Putin Diritti d'autore  Dmitri Lovetsky/C AP
Diritti d'autore Dmitri Lovetsky/C AP
Di Euronews
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Il portavoce del Cremlino Peskov fa sapere che sono in corso i contatti per un eventuale vertice tra Putin e Trump. Non prima, però, dell'insediamento del presidente eletto alla Casa Bianca

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Il presidente Donald Trump e Vladimir Putin si stanno muovendo per allacciare contatti per un vertice. Lo rivela il portavoce del Cremlino Dimitri Peskov, che aggiunge "Per l'incontro non poniamo nessuna pre-condizione: basta l'intenzione e la volontà politica di incontrarsi". Peskov ci tiene però a precisare che si tratta di ipotesi in risposta ai giornalisti e che, malgrado la buona volontà delle parti, nulla è ancora stato messo in campo.

L'annuncio arriva all'indomani di un incontro di Trump con i governatori repubblicani nella sua residenza a Mar-a-Lago, in Florida. Il tycoon alla stampa aveva sottolineato come un vertice con il presidente russo fosse necessario per trovare una soluzione a "quel gran pasticcio della guerra russo-ucraina. Il presidente Putin vuole che ci incontriamo".

Trump e Putin: una storia di collaborazione

Le affinità elettive fra Trump e Putin hanno radici profonde: più volte, il presidente americano ha espresso la sua ammirazione per il collega russo. Dall'altro lato, a febbraio scorso Putin aveva detto al Forum di Vladivostok che avrebbe preferito una nuova presidenza di Joe Biden a un Trump II, ma solo perché il democratico era "più prevedibile".

Ma pochi mesi dopo aveva detto che le dichiarazioni di "the Donald" sulla fine della guerra in Ucraina erano da prendere sul serio. A settembre si era diffusa la notizia di una telefonata, subito smentita dal Cremlino.

Lo scontro Trump-Zelensky e il futuro dell'Ucraina

Una scintilla che invece non è mai scoccata fra Trump e il presidente ucraino Vlodimir Zelensky, dal momento in cui Trump aveva fatto pressioni sul leader di Kiev per trovare materiale compromettente su Joe Biden. Secondo il presidente eletto, durante il mandato di Barack Obama, l'allora vicepresidente avrebbe ostacolato indagini per un caso di corruzione che implicava suo figlio, Hunter Biden, e la compagnia statale del gas Burisma. Una commissione del senato americano del 2020 ha escluso però ogni condotta illecita da parte del presidente uscente.

Inoltre, Trump ha affermato più volte in campagna elettorale che gli aiuti militari all'Ucraina saranno bloccati, una volta che si sarà insediato. Una mossa che rischia di mettere in difficoltà gli alleati europei della Nato, sebbene poi la nuova responsabile della politica estera dell'Ue, Kaja Kallas, abbia affermato che i Paesi europei sono pronti a sostenere anche l'Ucraina da soli, se necessario.

A questo si aggiungono le polemiche da parte di Elon Musk, l'imprenditore che nelle prime fasi della guerra ha fornito la connettività all'esercito ucraino tramite la sua azienda Starlink, e poi ha ritirato il suo supporto.

Zelensky nell'ultimo quadriennio non ha risparmiato stoccate a Trump. Ma dal momento della vittoria del tycoon ha assunto posizioni più moderate, dicendo che spera che il nuovo presidente porti "una pace giusta" fra le due parti in conflitto.

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