Il crollo di un ponte ha causato diverse vittime e feriti. Le operazioni di recupero sono state temporaneamente sospese, in attesa di ulteriori sopralluoghi. Le cause dell'incidente sono ancora sconosciute
È salito a undici il bilancio delle vittime a seguito del crollo lo scorso 22 dicembre del ponte Juscelino Kubitschek de Oliveira che collega due Stati del Brasile settentrionale.
Almeno altre sei persone sono rimaste ferite, quando numerosi veicoli in transito sulla via di collegamento tra gli Stati di Maranhão e Tocantins sono caduti nelle acque del fiume Tocantins.
I vigili del fuoco hanno riferito che due corpi si trovavano a pochi metri dai pilastri del ponte rimasti in piedi e dalla base dei sommozzatori della marina militare impegnati nelle operazioni di recupero.
Altri due corpi sono stati localizzati tra le carcasse di un camioncino, una moto e un'autocisterna che trasportava acido solforico.
I corpi sono stati localizzati già venerdì, ma le squadre di soccorso non sono riusciti a raggiungere i relitti a causa della corrente.
Crollo ponte in Brasile, nessun rischio di contaminazione dell'area
Le autorità hanno rassicurato sul rischio di contaminazione dell'area visto che tre camion caduti nel fiume "trasportavano 22.000 litri di pesticidi e 76 tonnellate di acido solforico, una sostanza chimica corrosiva".
Le operazioni dei sommozzatori per il recupero dei dispersi sono state sospese a causa del pericolo di crollo di quello che resta del ponte e riprenderanno dopo ulteriori sopralluoghi.
Il ponte di 533 metri tra le città di Estreito e Aguiarnopolis - a circa 1.300 chilometri a nord della capitale Brasilia - è stato costruito negli anni Sessanta.
Le cause del crollo non sono ancora chiare.