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Manovra: via libera della Camera alla fiducia con 211 voti a favore

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Montecitorio Diritti d'autore  Andrew Medichini/Copyright 2022 The AP. All rights reserved
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Di Euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Al momento della sua presentazione, la manovra per il 2025 si attesta a circa 30 miliardi di euro

Il governo incassa alla Camera la fiducia sulla manovra finanziaria. I deputati che hanno votato a favore sono 211, 117 quelli contrari. Alle 20 è prevista la nota di variazione (con le dichiarazioni finali sul provvedimento a partire dalle 21). L'iter di approvazione del provvedimento non è però terminato: occorre un ultimo passaggio al Senato, che prevederà dapprima una valutazione in commissione Bilancio, calendarizzata per il 23 dicembre, quindi la votazione in Aula, che dovrebbe avvenire tra venerdì 27 e sabato 28.

La manovra per il 2025, al momento della sua presentazione in Parlamento, si attesta a circa 30 miliardi di euro. Tra le priorità dichiarate c'è il sostegno ai redditi medio-bassi e alle famiglie, soprattutto grazie alla conferma strutturale del taglio del cuneo fiscale e dello schema a tre delle aliquote Irpef, al bonus-bebè e all’estensione dei benefici contributivi per le mamme lavoratrici.

Lavoro e impresa

Il disegno di legge prevede una serie di novità per il mondo delle imprese, come l’Ires premiale o la possibilità di andare in pensione a 64 anni (ma con 25 anni ‘contributivi’ e la previdenza complementare).

Il regime di Ires premiale stabilisce che per poter beneficiare della tassazione ridotta dal 24 al 20%, le imprese devono accantonare a riserva l'80% dell'utile 2024 e destinare il 30% di questo ammontare a investimenti in beni 4.0 e 5.0 e allo stesso scopo deve essere destinata una quota, "non inferiore al 24% degli utili d'esercizio in corso al 2023". I beni acquistati, inoltre, non potranno essere ceduti prima di cinque anni. Tra le altre condizioni necessarie, figurano l’incremento della base occupazionale e il mancato ricorso alla cig nel biennio 2024-2025.

Per far decollare la quotazione delle Pmi viene prorogato per tre anni il credito d’imposta del 50 per cento delle spese di consulenza sostenute ed è prorogata l’operatività del Fondo di garanzia, con la conferma della garanzia fino all’80% per prestiti destinati agli investimenti. Le spese destinate a Pmi innovative e startup potranno essere detratte, mentre il comparto delle micro e Pmi del Sud potranno ancora ricorrere a una versione ridotta (25%) della decontribuzione Sud.

Il Ddl ripristina 400 milioni per il fondo automotive, concede un bonus fino a 100 euro (200 rispettando il tetto Isee di 25mila euro). Mentre 50 milioni verranno destinati al Fondo per il pluralismo dell’informazione e l’editoria.

Sanità

La manovra innalza il livello del finanziamento del Servizio sanitario nazionale dai 136,5 miliardi del 2025 ai 141,3 miliardi del 2027. Nel corso dell’esame in Commissione sono stati peraltro approvati anche una serie di finanziamenti riguardati, oltre a borse di studio per specializzandi, screening tumorali e la cura e prevenzione dell’obesità.

Aspre le critiche delle sigle sindacali del comparto sanitario. "È un eufemismo definire deludenti le misure previste dalla legge di Bilancio per la sanità. Poche risorse frantumate tra innumerevoli capitoli di spesa che servono solo ad accontentare qualche centro d'interesse" hanno commentato Pierino Di Silverio, segretario Anaao Assomed, Guido Quici, presidente Cimo-Fesmed, e Antonio De Palma, presidente Nursing Up.

Nell'aula della Camera, si cominciano a votare ora gli articoli della manovra e poi le tabelle. Alla fine si voteranno gli ordini del giorno.

Le reazioni

"Ciò che abbiamo visto è talmente imbarazzante che la 76esima fiducia dall'inizio della legislatura è l'ultimo dei nostri problemi. Siamo alla terza legge di bilancio del governo Meloni e le uniche misure utili al Paese sono quelle che avete ereditato dal governo precedente. Per il resto torna in voga l'austerità per tutti, le mancette elettorali, il Ponte sullo Stretto, il Sud al guinzaglio del potente di turno. Il punto non è far quadrare semplicemente i conti, ma a chi far pagare il conto: avete deciso di farlo pagare ai più poveri!',' ha commentato dai banchi dell'opposizione il deputato dem Ubaldo Pagano, capogruppo del Pd in Commissione Bilancio.

"Una manovra che pensa alla crescita, tenendo in ordine i conti dello Stato: incentivi alle aziende, incentivi al lavoro con il taglio del cuneo fiscale per i redditi bassi" ha detto Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia.

Risorse addizionali per questo articolo • Il Sole 24 Ore Radiocor

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