Il leader dell'Hts Ahmad al-Sharaa ha invitato i siriani a celebrare pacificamente la caduta di Bashar al-Assad nelle piazze, chiedendo loro di astenersi dall'uso di armi da fuoco
I siriani si sono riuniti nella capitale Damasco per la prima preghiera del venerdì dopo la caduta del presidente Bashar al-Assad, avvenuta quasi una settimana fa.
Il leader di Hayat Tahrir al-Sham (Hts), il gruppo ribelle che ha conquistato la capitale, si è unito alle preghiere e ha esortato la popolazione a festeggiare pacificamente.
Ahmad al-Sharaa, precedentemente noto come Abu Mohammed al-Jolani, ha incoraggiato i siriani a “recarsi nelle piazze per mostrare la loro felicità senza sparare proiettili o causare paura”. E ha aggiunto: “Dopo questo, lavoreremo per ricostruire il Paese e, come ho detto prima, raggiungere la vittoria con l'aiuto di Dio”.
I paesi del G7 si sono detti pronti a sostenere la transizione politica
I leader dei Paesi del Gruppo dei Sette (G7) terranno venerdì una riunione virtuale per discutere della transizione politica in Siria a seguito dei recenti sviluppi.
In una dichiarazione rilasciata giovedì, i Paesi del G7 hanno espresso la disponibilità a sostenere una transizione che garantisca una “governo credibile, inclusivo e non settario”. Hanno inoltre esortato il nuovo governo siriano a sostenere “lo stato di diritto, i diritti umani universali - compresi quelli delle donne - e la protezione di tutti i siriani, comprese le minoranze religiose ed etniche”. Hanno poi sottolineato la necessità di “trasparenza e responsabilità”, impegnandosi a sostenere pienamente un governo che aderisca a questi principi.
Ora che ha il controllo di Damasco, l'Hts sta cercando di ammorbidire la sua immagine e di costruire legami con le nazioni occidentali. L'Hts affonda le sue radici nel ramo siriano di Al-Qaeda, ma da allora ha cercato di moderare la sua retorica.
Obaida Arnaout, portavoce del governo provvisorio siriano, giovedì ha promesso di istituire lo “stato di diritto” e di rispettare “la diversità religiosa e culturale in Siria”.
Blinken ed Erdogan si sono incontrati in Turchia
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha avuto giovedì ad Ankara un colloquio con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, incentrato sulla lotta in corso contro lo Stato islamico (Isis) e sulla transizione politica in Siria.
Venerdì ha incontrato anche il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan.
Blinken ha sottolineato la necessità di un governo provvisorio inclusivo e non settario in Siria, che salvaguardi i diritti delle donne e delle minoranze e non costituisca una minaccia per i Paesi vicini. “C'è un ampio accordo su ciò che vorremmo vedere in futuro”, ha dichiarato Blinken durante una dichiarazione congiunta con Fidan.
Ha inoltre sottolineato l'importanza di prevenire una recrudescenza dell'Isis, evidenziando gli sforzi compiuti da entrambi i Paesi per smantellare il controllo territoriale del gruppo. “I nostri Paesi hanno lavorato duramente e hanno dato molto per molti anni per assicurare l'eliminazione del califfato territoriale dell'Isis, per garantire che questa minaccia non si ripresenti”, ha dichiarato.
Gli incontri hanno anche affrontato la possibilità di un cessate il fuoco a Gaza.
Mentre cresce la preoccupazione per un potenziale vuoto di potere in Siria dopo la caduta del presidente Bashar al-Assad, Blinken ha messo in guardia sui rischi per la stabilità regionale e sulla possibilità che l'Isis riprenda influenza.
Più tardi, venerdì, Blinken si recherà in Giordania per colloqui con i ministri degli Esteri arabi, i funzionari dell'Ue, la Lega araba e le Nazioni Unite per proseguire le discussioni sulla Siria e sulla più ampia stabilità del Medio Oriente.