Kim Jong-un ha ordinato il lancio di un nuovo missile balistico internazionale capace di raggiungere gli Stati Uniti in un test che ha registrato dei numeri da record
La Corea del Nord ha lanciato un nuovo missile balistico intercontinentale giovedì che ha registrato il tempo di volo e l'altezza più ampi di sempre.
Il test avvenuto dopo circa un anno dall'ultima volta in cui era stato effettuato un lancio simile mostra un potenziale progresso nella capacità del Paese di lanciare attacchi nucleari a lungo raggio contro gli Stati Uniti.
Il lancio era probabilmente destinato proprio a catturare l'attenzione degli Stati Uniti in vista delle prossime elezioni presidenziali e a rispondere alla condanna per l'invio di truppe del Nord alla Russia per sostenere la guerra contro l'Ucraina.
Il leader nordcoreano Kim Jong Un ha osservato il lancio che ha definito "un'azione militare appropriata" per dimostrare la determinazione della Corea del Nord a rispondere alle mosse dei suoi nemici che hanno minacciato la sicurezza del Paese. Lo riportano i media statali del Nord.
Il capo della Corea del Nord ha detto che le "varie manovre militari avventuristiche" dei nemici hanno evidenziato l'importanza della capacità nucleare di Pyongyang e ha ribadito che non abbandonerà mai la sua politica di rafforzamento delle forze nucleari.
Secondo la Corea del Sud e il Giappone hanno il missile sarebbe una nuova arma più agile, volta a minacciare gli Stati Uniti continentali.
Il portavoce del Capo di Stato Maggiore congiunto della Corea del Sud Lee Seong-joon ha anche messo in guardia dalla possibilità che la Russia fornisca materiali e informazioni alla Corea del Nord.
"Ci sono stati molti rapporti sulla possibilità che la Russia trasferisca tecnologia per veicoli di lancio di satelliti di ricognizione militare", ha detto Lee Seong-joon.
La Corea del Nord ha sempre sostenuto che l'avanzamento delle sue capacità nucleari è la sua unica opzione per far fronte all'espansione dell'addestramento militare tra Stati Uniti e Corea del Sud, sebbene Washington e Seul abbiano ripetutamente affermato di non avere alcuna intenzione di attaccare la Corea del Nord.