Alla riunione del gruppo chiamato B9 c'erano anche i leader di Finlandia e Svezia e il segretario generale della Nato
I Paesi del fianco orientale della Nato, noti anche come i Nove di Bucarest (B9), si sono riuniti in Lettonia maredì in vista del vertice plenario di luglio a Washington.
Agli incontri di Riga hanno partecipato Bulgaria, Cechia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia e Romania, oltre ai nuovi arrivati nell'Alleanza Atlantica, Svezia e Finlandia, e al segretario generale Jens Stoltenberg. I presidenti di Slovacchia e Ungheria hanno annullato la visita, ha comunicato la presidenza lettone.
Stoltenberg lascerà il suo incarico a ottobre e negli ultimi mesi ha intensificato le richieste di sostegno all'Ucraina.
"A luglio ci occuperemo anche di come porre il nostro sostegno all'Ucraina su basi più solide. L'Ucraina ha bisogno di un sostegno a lungo termine" ha detto l'ex premier norvegese che mercoledì sarà in Ungheria per incontrare il primo ministro Viktor Orban, a lungo restio a qualsiasi assistenza militare a Kiev.
"L'attuale guerra di aggressione contro l'Ucraina ci ricorda quotidianamente che la Russia è pronta a usare tutte le forze e i mezzi disponibili per raggiungere i suoi nuovi obiettivi imperiali", ha dichiarato da Riga il presidente polacco, Andrzej Duda.
"Al confine polacco con la Bielorussia si assiste a una guerra ibrida, con l'uso della pressione migratoria da parte del Cremlino al pari di altri Stati della nostra regione", ha concluso Duda.
Al B9 di Riga si dovrebbe discutere dell'adesione dell'Ucraina alla Nato, ma sembra escluso ogni annuncio in tal senso alla prossima riunione negli Stati Uniti, quando si celebreranno anche gli 80 anni dell'alleanza.