Secondo un'inchiesta, la misteriosa malattia - che ha colpito i diplomatici americani negli ultimi anni (e che può causare danni cerebrali) - potrebbe essere collegata all'uso di armi soniche da parte dei servizi segreti russi
Un'inchiesta congiunta di diversi media (The Insider, Der Spiegel e 60 Minutes della CBS) ha concluso che la "sindrome dell'Avana", la misteriosa malattia che ha colpito i diplomatici americani negli ultimi anni (e che può causare danni cerebrali), potrebbe essere collegata all'uso di armi soniche da parte dei servizi segreti russi. Per il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov la storia non è nuova, non è la prima volta che la "sindrome dell'Avana" viene ricondotta alla Russia, ma nega le accuse.
Peskov: "Accuse infondate da parte dei media"
"Nessuno ha mai pubblicato o espresso prove convincenti di queste accuse infondate - ha detto Peskov - Queste non sono altro che accuse infondate da parte dei media".
In passato, le autorità statunitensi avevano affermato essere improbabile che una potenza straniera fosse responsabile di questo fenomeno, ma nel rapporto sugli "incidenti sanitari anomali" pubblicato lo scorso anno, non erano state avanzate possibili cause.
Il fenomeno ha preso il nome dalla capitale di Cuba, dove si ritiene sia stato rilevato il primo caso nel 2016, ma la nuova indagine suggerisce che potrebbe essere avvenuto nel 2014 e in Germania.
Cos'è la "sindrome dell'Avana"
I sintomi riscontrati in diversi membri del personale dell'ambasciata statunitense di L'Avana nel 2016 sono mal di testa, vertigini, nausea, spossatezza, fino a perdite di memoria e alterazioni sensoriali (come deficit all'udito).
A lungo termine, in alcuni casi, sono stati riscontrati danni cerebrali e lesioni permanenti. Oltre a Cuba, altre sedi diplomatiche statunitensi a Berlino, Vienna e a Guangzhou hanno regsistrato dei casi.
Secondo gli esperti, tra le possibili cause figurano le "armi energetiche" a base di ultrasioni usate dai governi stranieri.