Tra il saggio e il lungo reportage, "La Russia moralizzatrice" di Marta Allevato ricostruisce la svolta conservatrice e autoritaria di Vladimir Putin, rivelando quello che si agita nel sottosuolo della società russa
Come si può raccontare la Russia di oggi guardando al passato recente e cercando di capire la direzione verso la quale sta andando il Paese più grande al mondo.
A due anni dal conflitto in Ucraina e alla vigilia delle prossime elezioni presidenziali in programma nella Federazione Russa dal 15 al 17 marzo, dal risultato già scontato, la giornalista dell'Agi, Marta Allevato, prende in esame l'ultimo decennio putiniano, dal 2012 ad oggi, per riavvolgere il nastro all'inizio della svolta conservatrice di Vladimir Putin.
L'inizio della divisione tra "noi" e "loro", ovvero tra la Russia e l'Occidente, dell'antiamericanismo, la necessità di riappropriarsi di alcuni valori alla base della cultura russa quali la famiglia tradizionale, l'attaccamento allo Stato e l'importanza del patriarcato.
La Russia moralizzatrice, il libro di Marta Allevato su Putin
"La Russia moralizzatrice. La crociata del Cremlino per i valori tradizionali" è un lungo racconto fatto di anni di approfondimento, analisi e reportage sul campo di Marta Allevato, che è vissuta in Russia dal 2010 al 2018.
Da San Pietroburgo a Mosca, dalle proteste del 2011-2012 alle serate gay nei locali di Mosca, dai gruppi di fanatici ortodossi alla stretta sulla libertà di espressione, dalle Olimpiadi ai Mondiali, gli occhi di Allevato riportano la difficile quotidianità russa, i suoi cambiamenti e contraddizioni.
Dal suo terzo mandato nel 2012 Putin ha deciso infatti di plasmare una nuova identità nazionale per il popolo russo: i valori dell'ortodossia, della militarizzazione, l'importanza delle istituzioni e dei rituali. Sono solo alcuni degli aspetti su cui il presidente russo ha deciso di fare leva per arrivare a un totalitarismo sempre più marcato, culminato con l'invasione russa dell'Ucraina nel febbraio 2022.
Cinque peccati per raccontare la Russia
Liberalismo, secolarismo, pacifismo, omosessualità e femminismo. Sono cinque i "peccati" scelti da Marta Allevato per descrivere la crociata lanciata in stretta alleanza con la Chiesa ortodossa russa. Quelle trasgressioni, prese di mira nel Paese con leggi e campagne persecutorie, convivono nel contesto di un sistema che si fa sempre più autoritario e dal quale in qualche modo alcuni russi riescono ad evadere.
Eppure, come spiega l'autrice a Euronews, la propaganda riesce ad entrare nelle camere da letto dei russi e nel loro privato. Se prima del conflitto armato in Ucraina i russi avevano ancora la possibilità di evadere dalle regole del governo almeno nell'intimo, con la guerra cambia tutto.
Una domanda, senza risposta, spicca alla fine del libro: fino a quando la società potrà resistere?