Il sottosegretario alla Cultura ha annunciato le sue dimissioni a margine di un evento a Milano. Su Sgarbi, indagato per autoriciclaggio di beni culturali, pendeva anche una mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni
A due settimane di distanza dalla presentazione alla Camera della mozione di Sfiducia nei confronti del Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, il celebre critico d'arte ha annunciato le sue dimissioni con effetto immediato a margine di un evento a Milano: "Mi dimetto da sottosegretario del governo e lo comunicherò nelle prossime ore a Meloni", ha affermato.
"Mi dimetto e lo faccio per voi. Adesso sono solo Sgarbi, non sono più sottosegretario", ha aggiunto durante l'evento La ripartenza organizzato da Nicola Porro al Centro congressi Cariplo di Milano.
Sfiducia a Sgarbi: consulenze, imposte mancate e riciclaggio di beni culturali
Alla Camera le opposizioni unite (Pd, M4S e Avs) avevano depositato una mozione per chiedere al governo "di avviare immediatamente le procedure di revoca della nomina a sottosegretario di Stato del professor Vittorio Sgarbi".
Tra le motivazioni esposte nel documento la questione delle consulenze pagate con "sostanziosi emolumenti, pari a oltre trecentomila euro", l'istruttoria Antitrust e le indagini per "sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte" e furto di beni culturali".
L'ultimo punto fa riferimento alla vicenda del furto del quadro dei seicento di RutilioManettiLa cattura di San Pietro, ricostruita da Report e per il quale Sgarbi è indagato. Il reato contestato dalla procura di Macerata è autoriciclaggio di beni culturali. Il dipinto è stato sequestrato dai Carabinieri.
Vittorio Sgarbi contro l'Antitrust sulle conferenze
"È un colpo di teatro, sono due ore che medito se farlo (dimettersi, ndr) o se non farlo", ha affermato Sgarbi.
"La legge consente che io, attraverso il Tar, indichi quelle cose che ho detto", ossia "che non può essere in conflitto di interessi chi non ha un lavoro, chi non fa l'attore, chi non fa il professore, chi è in pensione come professore e come sovrintendente" ha aggiunto, sottolineando che "ho fatto occasionalmente conferenze come questa. Questa conferenza, secondo quello che l'Antitrust mi ha inviato, sarebbe incompatibile, illecita, fuorilegge".
Quindi, "per evitare che tutti voi siate complici di un reato, io parlo da questo momento libero del mio mandato di sottosegretario. Avete comunque un ministro e altri sottosegretari. Io riparto e da ora in avanti potrò andare in tv e fare conferenze".
Il 15 febbraio l'Antitrust si pronuncia sul caso Sgarbi
È il 15 febbraio il termine previsto entro il quale l'Autorità Antitrust dovrà pronunciarsi sull'incompatibilità per Sgarbi tra le sue attività extra governo e il ruolo che ricopre al Mic. Secondo quanto si apprende, il procedimento potrebbe essere già stato chiuso e nei primi giorni della prossima settimana, forse lunedì stesso, potrebbero venirne comunicate le conclusioni.