Cop28, al-Jaber ammette: "Passi avanti lenti e insoddisfacenti"

La dimostrazione organizzata da Extinction Rebellion a Venezia
La dimostrazione organizzata da Extinction Rebellion a Venezia Diritti d'autore Extinction Rebellion via AP
Diritti d'autore Extinction Rebellion via AP
Di Andrea Barolini
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Il presidente della Cop28, Sultan al-Jaber parla di passi avanti ancora troppo lenti e poco soddisfacenti, quando la fine del summit si avvicina

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"Stiamo facendo passi avanti, ma non abbastanza veloci e non abbastanza soddisfacenti". L'ammissione arriva direttamente dal presidente della ventottesima Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite, Sultan al-Jaber, quando mancano ormai pochissimi giorni alla conclusione del summit. Quest'ultima è infatti prevista per il 12 dicembre, anche se appare ormai probabile che si possa decidere di concedere qualche ora in più ai negoziatori nella speranza che si possa arrivare ad un accordo

La Cop28 ancora nell'impasse sulla questione delle fonti fossili

A dividere il mondo è, come noto, la questione delle fonti fossili. Da un lato la scienza spiega da decenni che è fondamentale avviare un rapido processo di uscita da carbone, petrolio e gas se di vuole evitare di passare da una situazione di crisi ad una di catastrofe climatica. Dall'altro alcune nazioni produttrici di fonti fossili e numerose grandi aziende continuano a porsi di traverso, per paura di perdere importanti business.

Venerdì scorso ha destato scalpore una lettera inviata dall'Opec ai propri Stati membri, nella quale l'organizzazione chiede esplicitamente di bloccare qualsivoglia testo che indichi un "phase out" (uscita) dai combustibili fossili. 

Nel frattempo, enormi quantitativi di emissioni di gas ad effetto serra continuano ad essere disperse ogni anno nell'atmosfera terrestre, e l'obiettivo più ambizioso dell'Accordo di Parigi (limitare la crescita della temperatura media globale ad un massimo di 1,5 gradi centigradi, entro la fine del secolo, rispetto ai livelli pre-industriali) appare sempre più lontano. 

Proteste di attivisti per il clima a Venezia e Lisbona

A Venezia, attivisti del movimento "Extinction Rebellion" hanno colorato l'acqua del Canal Grande per protestare contro quello che hanno già definito "il fallimento della Cop28". Dal ponte di Rialto è stato mostrato uno striscione sospeso che recitava: "Cop28, mentre il governo parla, noi siamo appesi a un filo".

A Lisbona, altri attivisti hanno partecipato ad una marcia nella quale hanno definito la Cop28 "uno scherzo che ogni volta si spinge un po' più in là ai limiti dell'assurdo". E hanno nuovamente sollevato la polemica legata alla scelta di affidare ad una delle maggiori potenze petrolifere del mondo, gli Emirati Arabi Uniti, un evento del genere.

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