Oltre 1.200 morti dalla fine della tregua. Non entrano aiuti dall'Egitto e le Nazioni unite faticano a soccorrere gli sfollati. Il segretario generale Guterres scrive al Consiglio di sicurezza per intervenire: "A rischio il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale"
Si combatte casa per casa a Khan Younis nel sud della Striscia di Gaza, in una delle battaglie più feroci di questa guerra, stando a quanto dichiarato sia dall'esercito israeliano sia da Hamas.
Israele ha dichiarato di avere colpito miliziani, infrastrutture e depositi di armi, ma è alla ricerca dei leader del movimento a Gaza, primo fra tutti Yahya Sinwar che è di Khan Younis. I carri armati dell'Idf (Forze di difesa israeliane) hanno circondato la casa di Sinwar, ma è probabile che non si trovi lì.
Sinwar “non è in superficie, è sottoterra. Il nostro compito è trovarlo e ucciderlo", ha detto il portavoce militare israeliano, Daniel Hagari.
Il capo politico di Hamas a Gaza, così come il comandate dell'ala militare del movimento Mohammad Deif, potrebbero essere nelle gallerie sotterranee che attraversano il territorio, centinaia di tunnel con diverse entrate nascoste in edifici civili con cui i soldati israeliani hanno avuto a che fare nella loro avanzata finora.
Le operazioni militari hanno spinto la popolazione ancora più a sud, dopo i ripetuti inviti a evacuare fatti arrivare dall'Idf. Molti si spostano verso un'area costiera a ridosso del confine egiziano, Al Mawasi, che gli israeliani hanno definito "sicura".
Mercoledì un bombardamento nella zona tuttavia ha causato 15 morti, secondo testimonianze ai media locali, e non è chiaro quale sarà la sorte degli oltre due milioni di abitanti della Striscia, per la maggior parte già evacuati nella metà meridionale, quando le truppe israeliane muoveranno proprio verso Rafah, la città più a sud di Gaza.
Secondo le autorità sanitarie di Gaza controllate da Hamas, oltre mille palestinesi sono stati uccisi dalla fine del cessate il fuoco la settimana scorsa, mentre le Nazioni unite stanno facendo difficoltà a fare entrare aiuti e a soccorrere gli sfollati.
Sulla base del “grave rischio di collasso del sistema umanitario”, il segretario generale delle Nazioni unite, Antonio Guterres, mercoledì ha invocato l’articolo 99 della Carta costitutiva delle Nazioni unite, raramente utilizzato, per convocare il Consiglio di sicurezza e negoziare un cessate il fuoco.
Secondo tale articolo: "Il Segretario Generale può richiamare l’attenzione del Consiglio di sicurezza su qualunque questione che a suo avviso possa minacciare il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale".
L'ambasciatore israeliano all'Onu Gilad Erdan ha criticato la decisione di Guterres: "L'appello del Segretario generale per un cessate il fuoco è in realtà un appello a mantenere il regno del terrore di Hamas a Gaza".
Altri raid israeliani nella notte tra mercoledì e giovedì hanno fatto vittime nel centro e nel nord della Striscia.