Israele e Hamas concordano un cessate il fuoco di 4 giorni e uno scambio di prigionieri

Un cartello che chiede il rilascio degli ostaggi
Un cartello che chiede il rilascio degli ostaggi Diritti d'autore Ariel Schalit/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
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Di Ilaria CicinelliEuronews
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Dopo sei settimane di guerra il governo israeliano e il gruppo armato palestinese hanno trovato l'intesa per una pausa umanitaria: nei prossimi giorni saranno liberati 50 ostaggi rapiti il 7 ottobre, in cambio di 150 prigionieri palestinesi e di quattro giorni di stop ai combattimenti

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Al 47° giorno di combattimenti Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo per il cessate il fuoco. I bombardamenti israeliani su Gaza però proseguono. Secondo il gruppo armato palestinese la tregua entrerà in vigore giovedì alle dieci del mattino.

Il Qatar ha annunciato, in una nota del ministero degli Esteri,che l'accordo include una pausa di quattro giorni nei combattimenti e il rilascio di 50 ostaggi, donne e bambini, rapiti da Hamas.

Le famiglie degli israeliani tenuti a Gaza vivono ore di grande tensione, in attesa che Hamas entro stasera riveli l'identità di quanti (almeno dieci) saranno liberati giovedì. Come riporta Ynet, Israele ha già fornito ad Hamas una lista di circa cento ostaggi. 

Si dovranno aspettare ventiquattro ore prima che venga attuata la tregua, per dare ai cittadini israeliani la possibilità di chiedere alla Corte Suprema di opporsi al rilascio dei prigionieri palestinesi, secondo quanto riferito dai media israeliani.

Gli ostaggi saranno rilasciati in gruppi di 12-13 persone al giorno, a partire dalle prossime 24 ore. In cambio, il governo israeliano si è impegnato a rilasciare un certo numero tra donne e bambini palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. 

Israele ha fornito alcuni dettagli sui prigionieri palestinesi. Il ministero della Giustizia ha pubblicato on line un elenco di****300 nomi, il doppio rispetto a quanto inizialmente accettato da Israele.

Tel Aviv ha accettato di interrompere i raid aerei sul sud della Striscia di Gaza e li limiterà a sei ore al giorno nel nord, stando al resoconto sull'accordo dato da Hamas, secondo cui  le forze israeliane non potranno neanche spostare veicoli militari a Gaza durante il cessate il fuoco. 

Il Qatar aggiunge che la pausa "permetterà l'ingresso di un numero maggiore di convogli umanitari e di aiuti, compreso il carburante". L'accordo è stato raggiunto proprio grazie alla mediazione del Qatar, dell'Egitto e degli Stati Uniti. 

"Accolgo con favore l'accordo volto a garantire il rilascio degli ostaggi presi dal gruppo terroristico Hamas durante il suo brutale attacco contro Israele il 7 ottobre" scrive il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che ha ringraziato il sovrano qatariota Tamim bin Hamad al-Thani del Qatar e il presidente egiziano Abdel-Fattah al-Sisi dell'Egitto per la collaborazione.

Anche la Russia plaude all'accordo, ha detto all'agenzia Tass la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.

La pressione della comunità internazionale

Se il cessate il fuoco è stato concordato è grazie alla forte pressione internazionale e interna che ha spinto Tel Aviv al dialogo. 

La campagna "riportateli a casa" condotta dai familiari degli ostaggi (237 ancora in mano a Hamas ed altre fazioni armate palestinesi) ha avuto una forte eco nel Paese e oltreconfine. Il 20 novembre una delegazione delle famiglie ha incontrato i componenti del gabinetto di guerra.

Fumo dopo un attacco aereo israeliano nella Striscia di Gaza, visto dal sud di Israele, mercoledì 22 novembre 2023, ore 6:45 (GMT).
Fumo dopo un attacco aereo israeliano nella Striscia di Gaza, visto dal sud di Israele, mercoledì 22 novembre 2023, ore 6:45 (GMT).Leo Correa/Copyright 2023 The AP. All rights reserved

Dall'altro lato ha pesato la situazione umanitariasempre più disperata a Gaza che ha suscitato critiche da parte della comunità internazionale e dubbi sulla pesante offensiva militare in corso. 

I bombardamenti di oltre sei settimane e l’operazione di terra scattata a fine ottobre hanno causato decine di migliaia di feriti e più di 13 mila morti, quasi due terzi donne e bambini

Gravissima la crisi umanitaria: cibo, acqua, carburante e medicinali scarseggiano per gli oltre due milioni di abitanti della Striscia di Gaza, la maggior parte sfollati ormai nel sud. Solo dieci ospedali su 36 totali sono ancora funzionanti. 

Secondo un sondaggio della Reuters il 68% dei cittadini statunitensi la scorsa settimana ha dichiarato di essere a favore di un cessate il fuoco e di nutrire dubbi  sulla legittimità e proporzionalità della risposta militare Israeliana. 

Si intensificano gli attacchi prima del cessate il fuoco

A Gaza gli attacchi israeliani aerei e di terra si sono intensificati nelle ultime ore prima del cessate il fuoco, secondo quanto riporta il giornalista di Al Jazeera Tareq Abu Azzoum, da Khan Younis. 

L'amministrazione dell'ospedale Indonesiano di Beit Lahya, nel nord della Striscia di Gaza, ha riferito di aver ricevuto un messaggio WhatsApp dalle forze israeliane che ordinavano l'evacuazione della struttura medica. 

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L'ordine ha "causato il panico” tra coloro che sono ancora all’interno dell’ospedale, nel timore si ripeta quanto accaduto nei giorni scorsi all'Al-Shifa di Gaza City.

Almeno 12 persone sono state uccise quando l'ospedale Indonesiano è finito sotto il fuoco israeliano nei giorni scorsi. 

Risulta al momento circondato dai carri armati israeliani anche il Nasser Medical Complex di Khan Younis, nel sud di Gaza. Lunedì sera sono stati evacuati dalla struttura almeno centro tra feriti e malati.

Al Jazeera: I carri armati dell'esercito israeliano sono qui. Siamo di fronte a una morte imminente nella città di Gaza

Almeno nove palestinesi sono stati uccisi e diversi feriti dopo l'ultimo attacco israeliano al campo profughi di Nuseirat, nel centro di Gaza. 

Una fonte anonima ha anche detto al'agenzia palestinese Wafa che si teme che diverse persone siano morte in un altro attacco israeliano al campo profughi di Jabalia, nel nord est di Gaza.

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La Wafa ha riferito anche che un drone israeliano ha colpito una casa uccidendo cinque palestinesi e ferendone tre nel campo profughi di Tulkarem, in Cisgiordania. 

Al momento non è possibile verificare le informazioni in maniera indipendente.

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