Almeno sette vittime palestinesi nella notte in un'operazione dell'IDF a Tulkarem

Operazione dell'esercito israeliano in Cisgiordania
Operazione dell'esercito israeliano in Cisgiordania Diritti d'autore Bernat Armangue/Copyright 2023 The AP. All rights reserved.
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Di Gabriele Barbati
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La guerra in corso a Gaza ha acuito le tensioni anche in Cisgiordania tra palestinesi e coloni israeliani. Quasi 200 morti finora e oltre mille arresti, secondo le Nazioni unite.

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Almeno sette persone sono morte, secondo fonti mediche locali, in un raid nella notte di soldati e poliziotti israeliani a Tulkarem nel nord-ovest della Cisgiordania. 

Si è trattato di "un'attività antiterrorismo" che aveva l'obiettivo di arrestare alcuni militanti palestinesi, poi sfociata in uno scontro a fuoco con vittime, hanno dichiarato le Forze di Difesa Israeliane (IDF) e la Polizia di frontiera, che spesso conduce operazioni di sicurezza nei Territori palestinesi. 

Secondo l'IDF miliziani palestinesi hanno piazzato ordigni esplosivi e aperto il fuoco contro i militari. L'incursione si è conclusa con diversi arresti e con l'intervento di un drone che ha colpito un gruppo di miliziani palestinesi uccidendone tre, secondo l'agenzia palestinese WAFA.

I NUOVI GRUPPI ARMATI DELLA CISGIORDANIA

La guerra in corso da oltre un mese tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza ha aggravato le tensioni esistenti in Cisgiordania tra palestinesi e coloni israeliani, che sono spesso armati. Oltre 150 palestinesi e una decina di israeliani sono morti finora, secondo l'Ufficio di coordinamento degli affari umanitari dell'Onu (OCHA). L'IDF ha parlato di circa 1400 palestinesi arrestati dal 7 ottobre, giorno degli attacchi di Hamas contro Israele.

Già da inizio anno, tuttavia, le condizioni di vita in Cisgiordania e la mancata prospettiva di una soluzione dell'occupazione israeliana hanno portato alla nascita in città come Jenin, Nablus e Tulkarem di nuove brigate, gruppi armati composti prevalentemente da giovani ed ex affiliati delle maggiori fazioni palestinesi come Hamas, il Movimento per il Jihad Islamico e Fatah.

Le vittime degli scontri a fuoco della notte scorsa sono state commemorate in un comunicato emesso dalle Brigate Tulkarem, emerse appunto lo scorso marzo con alcuni attacchi a postazioni militari israeliane in Cisgiordania. Le Brigate hanno parlato di sette morti, senza rivendicarli però come affiliati.  

A seguire le operazioni della notte un bulldozer israeliano ha abbattutoin una strada di Tulkarem una statua del leader storico palestinese, Yasser Arafat, stando a diverse testimonianze e a un video che circolano sui social media.

Le forze di sicurezza israeliane hanno ucciso un altro palestinese nella notte a Beit Aynoun, un villaggio a nord di Hebron nella Cisgiordania meridionale, secondo fonti sanitarie locali. 

ARRESTI IN TUTTA LA CISGIORDANIA

Sono una cinquantina in totale gli arresti a partire dalla serata di ieri in Cisgiordania, secondo l'agenzia WAFA.

Dall'inizio delle ostilità tra Israele e Hamas, il ministero della Sicurezza nazionale di Israele ha registrato oltre 236 mila richieste di porto d'armi, circa 1.700 al giorno. L'aumento è stato resto possibile dall'allentamento dei requisiti richiesti per il porto d'armi, voluto fortemente dal ministro Itamar Ben Gvir per dotare i civili israeliani di armi. 

Ben Gvir, leader del partito nazionalista Potere Ebraico, è uno degli alleati chiave del governo guidato da Benyamin Netanyahu.

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