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Gaza sotto assedio: interrotte forniture di energia e cibo. Israele colpisce i territori libanesi

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frame Diritti d'autore Tsafrir Abayov/AP
Diritti d'autore Tsafrir Abayov/AP
Di Euronews
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La rappresaglia israeliana continua per il terzo giorno. Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha ordinato l'assedio della striscia di Gaza, tagliate le forniture di energia e cibo. Colpiti obiettivi di Hezbollah nel Libano meridionale

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Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha ordinato "l'assedio completo" della Striscia di Gaza. Su X l'esercito israeliano ha anche annunciato che sta conducendo una serie di attacchi sul territorio libanese, senza aggiungere dettagli al riguardo. La notizia di esplosioni nel Libano meridionale è stata confermata dalla missione di pace delle Nazioni Unite nel Paese.

"Ho ordinato il completo assedio: non ci sarà elettricità, né cibo, né benzina. Tutto è chiuso", ha aggiunto Gallant dopo una consultazione di sicurezza al Comando Sud di Beersheba. "Stiamo combattendo animali umani e ci comporteremo di conseguenza", ha annunciato con un video su X.

Hamas intanto annuncia che quattro prigionieri israeliani sono stati uccisi dai raid israeliani che continuano a piovere su Gaza ormai da Giorni.

Il massacro dei palestinesi a Gaza

I bombardamenti di Israele verso gli obiettivi di Hamas presenti sulla Striscia non hanno risparmiato edifici residenziali. Secondo l'ultimo bollettino diffuso dal ministero della Salute a Gaza i morti si avvicinano a quota 600, mentre il numero di feriti ha raggiunto quota 2.750. Gli operatori sanitari raccontano che gli ospedali soo stati travolti dall'ondata di ammissioni. "I feriti provengono da tutto il territorio, e anche gli obitori sono in affanno", ha dichiarato Ashraf al-Qedrah, portavoce del ministero della Salute.

E mentre il governo di Tel Aviv ha annunciato che taglierà le forniture di energia, acqua e cibo all'enclave palestinese l'Onu lancia l'allarme per l'emergenza sfollati: più di 123mila persone hanno dovuto abbandonare le loro case a GazaGaza , segnala l'ufficio Affari umanitari delle Nazioni Unite. "Oltre 123.538 persone sono state sfollate all'interno di Gaza, principalmente a causa della paura, dei problemi di protezione e della distruzione delle loro case", ha segnalato l'agenzia umanitaria delle Nazioni Unite, Ocha, con oltre 73mila rifugiati nelle scuole.

Ma anche queste strutture non sono al riparo dai raid Israeliani. Il ministro degli Esteri Palestinese ha annunciato che una scuola delle Nazioni unite in cui erano rifugiati centinaia di civili, tra cui anziani e bambini "è stata colpita da un brutale attacco israeliano". La notizia è stata confermata dall'Onu, secondo cui la struttura ha riportato seri danni.

La tensione resta altissima

La tensione resta altissima a Israele. Le sirene di allarme sono risuonate nella zona centrale del Paese e anche a Gerusalemme per il lancio di razzi da Gaza, secondo i servizi di segnalazione locali che hanno aggiunto che si sono udite esplosioni in cielo dovute all'intercettamento dei razzi da parte dell'Iron Dome.

Secondo il Washington Post, gli Usa si aspettano una vasta operazione via terra contro Hamas a Gaza nelle prossime 24-48 ore. Israele avrebbe infatti chiesto agli Usa missili per l'Iron Dome, bombe di piccolo diametro, munizioni per mitragliatrici e una maggiore cooperazione nella condivisione di informazioni di intelligence per rispondere al durissimo attacco di Hamas.

Il nuovo bilancio dei morti israeliani continua intanto a salire ed è arrivato 800. Sono 2.500 i feriti, moltissimi gravi. Ci sarebbero poi 750 dispersi e almeno 100 ostaggi nelle mani di Hamas. Tra loro statunitensi e tedeschi. Sarebbero 260 i morti al festival musicale Supernova, organizzato nel deserto non lontano dal confine con Gaza dei giovani pacifisti nel deserto.

Le battaglie sul terreno

In mattinata il portavoce dell'esercito Daniel Hagari ha assicurato che Israele ha ripreso il controllo di tutte le cittadine sul confine di Gaza e le Forze di difesa israeliane, secondo i media locali, hanno reso noto che circa 80 terroristi sono stati trovati nel Paese durante la notte, mentre i combattimenti sono continuati in sei località lungo il confine con Gaza. Almeno 800 obiettivi di Hamas a Gaza sono stati colpiti dall'esercito.

Ai residenti di Sderot, cittadina a ridosso della Striscia, è stato ordinato di nuovo di barricarsi in casa e di non aprire a nessuno. Il portavoce militare israeliano poco prima ha detto che continuano le infiltrazioni in territorio israeliano dei miliziani da Gaza. I media segnalano sparatorie fra soldati e miliziani e, secondo le stesse informazioni, sarebbero stati "uccisi 4 terroristi".

E mentre Teheran nega ogni coinvolgimento negli attacchi, la Xinhua, citando una fonte del Movimento di resistenza islamica sostiene che "con il sostegno degli Stati Uniti, il Qatar sta cercando di raggiungere l'accordo urgente che porterebbe al rilascio delle donne israeliane catturate da Hamas in cambio di donne palestinesi detenute nelle carceri israeliane"

Le reazioni da Teheran al Libano

"Noi appoggiamo orgogliosamente e incrollabilmente la Palestina, tuttavia non siamo coinvolti nella risposta palestinese (l'attacco a Israele, ndr), che è stata condotta solo dai palestinesi": lo ha dichiarato in una nota la missione dell'Iran presso le Nazioni Unite, riferendosi agli attacchi di Hamas contro lo Stato ebraico. "L'azione della Resistenza palestinese è stata una difesa pienamente legittima contro i crimini e le usurpazione dell'illegittimo regime sionista", si legge ancora nel comunicato della missione di Teheran.

Ieri anche il presidente iraniano Ebrahim Raisi aveva espresso il suo appoggio al diritto dei palestinesi di difendersi dall'occupazione israeliana.

Il ministro degli esteri libanese Abdallah Bou Habib ha affermato nelle ultime ore di aver ricevuto la garanzia dai vertici di Hezbollah che il partito armato filo-iraniano non interverrà nel conflitto in corso tra Hamas e Israele se non sarà attaccato dagli israeliani. Citato dall'agenzia libanese al Markaziya, il ministro degli esteri libanese ha detto: "Hezbollah ci ha promesso che non intende intervenire nella guerra a Gaza a meno che Israele non commetta un'aggressione" nei confronti del Libano.

Un giorno nero

"Di gran lunga la peggiore giornata nella storia di Israele": così un portavoce delle Forze di difesa di Israele (Idf) su X definisce intanto sabato scorso, il giorno dell'attacco di Hamas allo Stato ebraico, secondo cui l'attacco è paragonabile a Pearl Horbor o all'11 settembre.

 "I combattimenti sono ancora in corso nel Sud di Israele, terroristi sono ancora nel Paese, sono entrati circa mille palestinesi assetati di sangue, sono andati casa per casa, edificio per edificio per massacrare civili e militari israeliani. Sfortunatamente la cifra astronomica di 700 israeliani uccisi è destinata a non restare tale. Mai nella storia di Israele ci sono state tante vittime per un solo attacco", lo ha detto nella notte un portavoce delle Forze di Difesa israeliane pubblicando un video su X.

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