Bruciati 73mila ettari di foresta nell'area di Alessandropoli in Grecia. Gli evacuati rientrano alle loro case
La furia del fuoco ha bruciato in Grecia 73mila ettari di foresta nell'area di Alessandropoli. Nell’ultima settimana gli incendi sono stati più di 300, in particolare nella regione di Evros, che si trova nel nord-est del Paese, al confine con la Turchia e la Bulgaria, e in un’area a nord di Atene.
Il dramma degli evacuati
Nel villaggio di Avas, nella Grecia settentrionale, gli evacuati tornano alle loro case. Apostolis è uno dei residenti che non sa più dove andare: la sua casa è stata devastata dalle fiamme. "Devo chiedere all'amministrazione locale e alle autorità dove posso soggiornare" ci dice.
I giorni appena trascorsi sono stati critici per gli amministratori delle comunità investite dal fuoco. L'unica possibilità è stata quella di evacuare. La testimonianza del sindaco di Avos è drammatica: "È stato molto difficile per noi. Il fuoco era ovunque, aveva raggiunto tutte le parti del villaggio. Abbiamo ordinato l'immediata evacuazione dei residenti".
La buona notizia è che il traffico nella zona è stato ripristinato e la situazione si avvia lentamente alla normalità.
Aperta un'inchiesta sugli incendi
La procura dell’Areopago ha aperto un'inchiesta sulle cause dei roghi nella regione di Evros: si ipotizza l'origine dolosa per mano di un’organizzazione criminale.
Secondo il ministero della Crisi climatica e della Protezione civile, le condizioni meteorologiche di quest’estate sono "le peggiori da quando si analizzano i dati sul rischio incendi" in Grecia. Per circa 7 volte dall'inizio del'anno è scattato l'allerta: il livello di rischio 5, quello più elevato, legato principalmente ai forti venti, alle ondate di calore e alla siccità.