Romania: aumento dei casi di febbre del Nilo occidentale

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Nell'ultima settimana, in Romania, 7 persone hanno contratto la febbre del Nilo. 3 di loro sono morte

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In Romania si assiste a un rapido aumento dei casi di febbre del Nilo occidentale, trasmessa dalle zanzare. 
Nell'ultima settimana sette persone hanno contratto l'infezione, tre delle quali sono morte a causa di complicazioni. 

Gli scienziati rumeni hanno analizzato 81 campioni raccolti da quasi 2500 zanzare catturate in diverse zone di Bucarest: 13 di questi sono risultati positivi al test rapido e sono stati predisposti per il sequenziamento; in 9 di essi è stata confermata la presenza del virus del Nilo occidentale.

Non esiste una terapia specifica per la febbre West Nile.
Nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono da soli dopo qualche giorno o possono protrarsi per qualche settimana. Nei casi più gravi è invece necessario il ricovero in ospedale. Il pericolo più grande è un grave danno al tessuto cerebrale, simile alla meningite.
Non esiste un vaccino che funzioni nell'uomo. 

Secondo l'Oms, l'80% delle persone non avverte alcun sintomo e vive il resto della propria vita senza mai sapere di aver contratto l'infezione. Ma il restante 20% sviluppa la febbre del Nilo occidentale, che nel 4,5% dei casi è fatale.

Secondo gli scienziati, l'aumento dei casi è dovuto al cambiamento climatico, che ha creato le condizioni favorevoli per la proliferazione di zanzare invasive. Si tratta di specie originarie del sud-est asiatico che si sono insediate in Europa negli ultimi 10 anni.

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