Tel Aviv, ancora manifestazioni di protesta contro la riforma della giustizia che, tra le altre cose, dà maggiori garanzie e tutele al primo ministro
È la 26esima settimana consecutiva di manifestazioni contro la riforma della giustizia proposta dal governo in Israele.
Il movimento di protesta non arretra, anche alla luce del mancato passo sulla controversa normativa da parte del primo ministro Netanyahu.
I manifestanti a Tel Aviv hanno parzialmente bloccato alcune vie centrali e ci sono stati scontri con le forze dell'ordine.
Se approvata, la riforma darebbe maggiori tutele alla figura del primo ministro, indebolirebbe al contrario la Corte Suprema e affiderebbe alcuni poteri ai tribunali rabbinici.
La legge è stata presentata dal ministro della Giustizia Levin ed è sostenuta dai partiti della destra nazionalista laica, come il Likud di Netanyahu e dello stesso Levin, e dai partiti ultraortodossi.
Per completare l'iter, la riforma deve passare al vaglio del Parlamento: i diversi disegni di legge, di cui la normativa è composta, devono essere approvati tre volte ciascuno dalla Knesset, l'assemblea legislativa israeliana, per diventare legge.