La prima visita pubblica di Putin. Scholz: La rivolta lo ha indebolito

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Vladimir Putin è volato in Daghestan per la sua prima uscita pubblica dopo la crisi del fine settimana. L'obiettivo è mostrare che tutto è sotto controllo, ma secondo il cancelliere tedesco Olaf Scholz la crisi lo ha indebolito

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Il Cancelliere tedesco Olaf Scholz ha affermato che la rivolta del gruppo militare ha indebolito  Valdimir Putin. La dichiarazione è arrivata durante la prima uscita pubblica del presidente russo dal'inizio dei disordini. Putin è apparso in Daghestan, lasciando intendere che nel Paese la situazione è tornata sotto controllo.

Di diversa opinione Scholz. In un'ampia intervista rilasciata all'emittente Ard, Scholz ha dichiarato: "Credo che sia indebolito, perché i fatti del fine settimana hanno mostrato le crepe nelle strutture del suo sistema di potere. Putin non è saldamente in controllo come invece affferma". Il Cancelliere ha poi aggiunto di non volersi unire al coro delle speculazioni sulla longevità politica di Putin, sostenendo che l'obiettivo dell'Occidente nel sostenere l'Ucraina è quello di aiutarla a difendersi, non di provocare un cambio di regime.

Credo che Putin sia stato indebolito dalla rivolta della Wagner.
Olaf Scholz
Cancelliere tedesco

La prima visita pubblica

Sempre mercoledìPutin è volato nella remota regione meridionale del Daghestan sul Mar Caspio, a 2mila chilometri da Mosca, nel corso dell'uscità ha incontrato i sostenutori, stretto mani e posato per selfie. Una mossa insolità per un leader politico proverbialmente noto per la sua riservatezza, e che un altofunzionario della sicurezza ha descritto come "patologicamente spaventato per la sua vita".

Il viaggio rientra nella strategia comunicativa del Cremlino, che vuole riabilitare la figura pubblica del suo inquilino e far passare il messaggio secondo cui la rivolta è stato un evento che ha unificato il paese. 

La minaccia Wagner

Mercoledì Scholz ha dichiarato che la rivolta della Wagner fa parte di una lotta interna al potere russo e che l'Occidente non è coinvolto, parole che coincidono con la posizione del presidente statunitense Joe Biden. Scholz ha detto di aver parlato sabato con i leader di Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna e Polonia, concordando di "Proseguire sulla via della cautela".

Scholz ha anche aggiunto che i servizi di intelligence tedeschi non erano al corrente della rivolta e che lo spostamento dei miliziani della Wagner in Bielorussia rappresenta una minaccia concreta. "I cittadini ucraini se ne sono accorti per primi, ma ora è chiaro per tutti. Gli eserciti privati sono sempre un pericolo, anche per i Paesi che li assoldano. La Russia se ne è accorta".

Wagner è attiva su molti fronti - le prove di un attacco informatico pianificato contro il governo della Lituania sono state scoperte nei documenti trovati durante le perquisizioni nell'uffici dell'organizzazione militare a San Pietroburgo.

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