Per la Repubblica ex sovietica, con una superficie cinque volte superiore alla Francia, è la peggior tragedia degli ultimi anni. Il presidente Tokayev ha ricevuto le condoglianze da parte dell'alleato Putin e ha annunciato per lunedì 12 giugno una giornata di lutto nazionale
Quattordici sono le vittime dei grandi incendi boschivi che da tre giorni stanno devastando la regione di Abai, nel nord-est del Kazakhstan, con 60.000 ettari di terreno ormai "divorati" dalle fiamme.
Il ministero delle Emergenze ha dichiarato che la situazione è sotto controllo in buona parte del perimetro coinvolto dai roghi.
Ma che qualcosa non abbia funzionato lo conferma il licenziamento proprio del ministro delle Emergenze, Yuri Ilyin. cacciato dal presidente kazako Kassim-Jomart Tokayev per incapacità.
Lo stesso presidente, che ha rinviato una visita ufficiale in Vietnam e ricevuto la solidarietà dell'alleato Vladimir Putin, ha indetto per lunedì 12 giugno una giornata di lutto nazionale.
Secondo una prima ricostruzione, gli incendi sarebbero stati innescati l'8 giugno da un potente fulmine.
Più di mille persone, soprattutto membri del ministero delle Emergenze e della Difesa, stanno aiutando a spegnere gli incendi.
Le 14 vittime rappresentano il bilancio più pesante degli ultimi anni in questa ex Repubblica sovietica, con una superficie grande come cinque volte la Francia.
.