L'Unione europea sorveglia Ungheria e Polonia (e la sua Commissione sull'influenza del Cremlino)

Donald Tusk al Parlamento polacco. (Varsavia, 26.5.2023)
Donald Tusk al Parlamento polacco. (Varsavia, 26.5.2023) Diritti d'autore Czarek Sokolowski/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
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Di Cristiano TassinariEuronews Poland - Ansa - EFE
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Il presidente polacco Andrzej Duda ha confermato l'istituzione di una speciale Commissione sulle influenze russe nella vita politica della Polonia degli ultimi 15 anni. Varsavia chiarisce: "Non saranno bloccati i candidati alle prossime elezioni". Nemmeno Donald Tusk, leader dell'opposizione?

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Polonia e Ungheria nel mirino.

Lo Stato di diritto e i valori europei in Polonia e Ungheria sono in cima all'ordine del giorno di una riunione del Consiglio Affari Generali dell'Unione europea, in corso di svolgimento martedì a Bruxelles.
C'è una particolare preoccupazione per la recente creazione, in Polonia, di una speciale Commissione d'inchiesta sulla presunta influenza russa nella recente vita politica del Paese.

Le decisioni della Commissione potrebbero essere utilizzate per escludere cittadini dagli uffici pubblici e candidati politici dalle elezioni, peraltro senza alcuna revisione da parte di un giudice indipendente.

"Washington male informata"

La preoccupazione europea è arrivata fino alla Casa Bianca, ma pronta è stata la risposta della presidenza polacca: ha assicurato che Washington aveva informazioni inesatte sulla nuova Commissione che indagherà sull'influenza russa in Polonia, un organismo che "non impedirà ai candidati politici di presentarsi alle elezioni", criticando l'Ambasciata degli Stati Uniti a Varsavia, responsabile di non aver fatto una "analisi giuridica completa" della questione.

Marcin Przydacz, portavoce della presidenza polacca, ha così risposto alle parole del portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Matthew Miller, che lunedì aveva dichiarato che il governo del suo Paese era "preoccupato" per la creazione di questa Commissione, in quanto "potrebbe essere utilizzata per interferire in elezioni libere ed eque in Polonia".

"Abbiamo molte cose da dire a Ungheria e Polonia"

Prima della riunione di Bruxelles, ha dichiarato il Commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders
"Questa è una preoccupazione particolare e la Commissione analizzerà la legislazione, ma non esiteremo a prendere misure, se necessario, perché è impossibile accettare un tale sistema, senza un reale accesso alla giustizia e a un giudice indipendente, contro una decisione amministrativa. Quindi, oggi abbiamo molte cose da dire sull'Ungheria, e certamente anche sulla Polonia".

"Oggi, al Consiglio Affari Generali, vi saranno le audizioni di Ungheria e Polonia nel quadro della procedura sull'articolo 7: abbiamo visto alcuni
miglioramenti sull'indipendenza della magistratura, ma ci sono
ancora molte preoccupazioni in entrambi i Paesi".
Didier Reynders
62 anni, belga, Commissario europeo per la Giustizia
Jean-Francois Badias/Copyright 2021 The AP. All rights reserved
Il Commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders.Jean-Francois Badias/Copyright 2021 The AP. All rights reserved

Duda: parole dure nei confronti di Tusk

La Commissione d'inchiesta è stata confermata lunedì dal presidente polacco Andrzej Duda (51 anni).
L'opposizione e alcuni esperti legali hanno definito la Commissione "incostituzionale", proprio mentre la Polonia si sta preparando per le elezioni generali del prossimo autunno.
La Commissione esaminerà la possibile influenza del Cremlino sui governi polacchi dal 2007, periodo durante il quale era al potere il partito "Piattaforma civica" di Donald Tusk (in carica come primo ministro per quasi sette anni, tra il 2007 e il 2014), poi diventato presidente del Consiglio europeo (2014-2019) e ora, a 66 anni, leader dell'opposizione al governo di Mateusz Morawiecki.  

"Non capisco come si possa lasciare un ruolo così importante nella Repubblica della Polonia, una grande responsabilità, per lavorare da qualche parte a Bruxelles. Ci sono limiti all'avidità di denaro? Sembrerebbe di sì. Ma, a quanto pare, alcune persone non li conoscono."
Andrzej Duda, presidente della Polonia, parlando dell'ex premier Donald Tusk

La Commissione speciale può richiedere la comparizione di qualsiasi persona iche finità sotto inchiesta, con una multa di 11.000 euro in caso di mancata collaborazione, e può "squalificare" dai pubblici uffici per 10 anni chiunque sia ritenuto colpevole, il che potrebbe impedire ad un politico di assumere un incarico nonostante sia stato eletto.

Ma, come abbiamo scritto, l'eventualità è stata ufficialmente smentita dal portavoce della presidenza polacca. 
Almeno fino a prova contraria.

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