La Cina al tavolo con le repubbliche degli "Stan", ma senza la Russia

Il vertice Cina-Asia centrale si svolgerà senza la presenza della Russia
Il vertice Cina-Asia centrale si svolgerà senza la presenza della Russia Diritti d'autore Sergei Karpukhin/Sputnik
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Di Gianluca Martucci
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I cinque presidenti dei Paesi della regione centroasiatica convocati a Xi'an, la porta della nuova Via della seta, da cui Pechino vuole governare le rotte commerciali della regione

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"È la prima volta che la Russia, dopo almeno due secoli di egemonia nella regione è esclusa" da incontri del genere. Stefan Hedlund, esperto di Russia e professore dell'Università di Uppsala parla dell'aspetto più rilevante del vertice Cina-Asia centrale che si svolgerà giovedì 18 e venerdì 19 maggio. 

Mentre i leader delle sette maggiori economie industrializzate del mondo si incontreranno a Hiroshima, a Xi'an, in Cina, i presidenti delle cinque repubbliche centroasiatiche (Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan e Turkmenistan), saranno ospitati per un evento che rappresenta secondo Pechino "la pietra miliare sulla strada per la costruzione di una comunità con un destino comune". 

Il principale progetto di investimento della Cina ora è la cosiddetta "via di mezzo" (il Trans-Caspian International Transport Route), che permetterà di far transitare le merci senza entrare in territorio russo. Il "Corridoio settentrionale" è stata a lungo la via prediletta per il trasporto tramite container, ma le sanzioni alla Russia adottate da gran parte dei Paesi occidentali hanno colpito il traffico lungo questa rotta.

L'incontro aprirà "una nuova era nella cooperazione tra le due parti", ha affermato il portavoce del Ministro degli Esteri cinese. La riunione culminerà con la firma di "un importante documento politico" di cui non è dato conoscere i dettagli. 

Il dato di fatto è che la Russia sarà la grande assente, e Pechino ora vuole diventare la nuova potenza egemone nella regione

Nel 2013 il presidente cinese Xi Jinping lanciò nella capitale kazaka Astana la nuova Via della Seta, il grande piano di investimenti nelle infrastrutture che coinvolge l'intero continente eurasiatico. La guerra in Ucraina e l'indebolimento della posizione internazionale della Russia ha amplificato le opportunità che la regione offre alla Cina.

Per Hedlund si tratta della fine dell'idea di Russia come perno della regione che Vladimir Putin proclamò alla riunione dell'APEC a Vladivostok nel 2012, quando sancì l'obiettivo di portare il vento cinese a soffiare sulle vele dell'economia russa. "Ora, io direi che l'economia russa è disastrata come un relitto alla deriva nel mare e che i cinesi non fanno favori", aggiunge l'accademico.

Soprattutto dopo l'inizio della guerra in Ucraina la Russia sta perdendo la sua posizione di garante della sicurezza in Asia centrale. Ma secondo gli esperti, la Cina non è ancora pronta ad assumere questo ruolo, essendo più interessata alle opportunità commerciali nella regione.

Per l'Unione europea l'area è sotto osservazione soprattutto per l'efficacia delle misure restrittive imposte alla Russia. Il traffico tra l'Asia centrale e Mosca è quasi raddoppiato nel 2022 e secondo l'Ue questa è la dimostrazione che le cinque repubbliche esportano i prodotti europei che sono colpiti dalle sanzioni per aiutare il Cremlino a evitarle. Questo farebbe rientrare le cinque repubbliche e la stessa Cina negli sforzi che Bruxelles sta mettendo in campo per colpire le aziende che aggirano le sanzioni di condanna all'invasione russa.

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