Capi di Stato e governo in Islanda pronti a sostenere l'Ucraina con aiuti militari ed economici, accoglienza ai rifugiati e un registro sui danni
Al centro l'aggressione russa a Kiev e la caccia dei crimini di guerra: capi di Stato e di governocondividono la necessità di chiederne conto a Putin nel Consiglio d'Europa con 46 nazioni riunite a Reykjavik per la prima volta in 18 anni, nel quarto vertice a questo livello in 73 anni di storia di una delle principali organizzazioni in difesa dei diritti umani.
E il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che partecipa ai lavori, nel suo intervento sottolinea: "Siamo europei, quindi siamo liberi. Siamo europei, quindi diamo peso alla pace. Siamo europei, quindi agiamo al 100 per cento delle nostre forze quando si tratta di proteggere il nostro modo di vivere". E aggiunge: "Che questa sia la regola del nostro continente, per sempre", ottenendo da quasi tutti i Paesi sostegno militare e accoglienza per i rifugiati.
Ma il Consiglio d'Europa, che ha espulso la Russia dall'invasione, è decisivo anche per coordinare il sostegno legale e giudiziario. Lo rimarca Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ricordando che "un tema importante sarà quello responsabilità della Russia per i crimini di guerra in Ucraina". Non solo.
Conclusioni attese per oggi, mercoledì 17 maggio, i leader puntano a definire inoltre un sistema di compensazione utile a consentire una ripresa economica dei territori martoriati dal conflitto.