L'agenzia internazionale vuole stabilire l'identità delle vittime rinvenute in tombe di fortuna nel corso degli anni tra i tre Paesi e sospettate di essere protagoniste di casi di omicidio mai risolti. C'è l'ipotesi di tratta di esseri umani
Mercoledì l'Interpol ha lanciato ufficialmente l'operazione Identify me, una campagna per identificare 22 donne i cui resti sono stati rivenuti in Germania, Paesi Bassi e Belgo nel corso degli ultimi anni. Affiancata dalle forze dell'ordine dei Paesi interessati, la polizia internazionale indaga da tempo sui loro casi, sospettati di essere omicidi mai risolti.
Di queste vittime non si sa chi siano, da dove vengano e perché i loro resti siano stati ritrovati in questi luoghi. L'agenzia internazionale ritiene che probabilmente provenissero da Paesi diversi da quello in cui i loro corpi sono stati rinvenuti, alcune potrebbero essere originarie dell'Europa dell'est. Il timore, nonostante nessuna ipotesi sia confermata, è che alcune di queste donne siano state vittime della tratta di esseri umani dall'Europa orientale.
Le donne sono state sepolte in tombe poco profonde o di fortuna. La teoria dell'Interpol è quindi che sianostate trasportate successivamente nei luoghi del rinvenimento dei resti per rendere più difficili le indagini.
L'obiettivo principale della campagna è prima di tutto stabilire l'identità delle vittime, un passaggio che potrebbe rivelarsi fondamentale nell'arresto dei responsabili. Gli agenti dispongono di campioni di Dna della maggior parte delle donne e sperano che la pubblicazione delle loro foto e di quel poco che si sa su di loro possa portare qualcuno a riconoscerle e farsi avanti. Se fossero dei parenti, sarebbe possibile fare il confronto del materiale genetico e confermarne facilmente l'identità.
Con l'operazione Identify me è la prima volta che informazioni così delicate, normalmente riservate alle forze di polizia , vengono rese pubbliche. L'Interpol ha persino arruolato alcuni personaggi noti dei tre Paesi per promuovere la sua campagna.