Ucraina, ucciso un giornalista dell'Afp. Si tratta del coordinatore video Arman Soldin

Il giornalista dell'Afp ucciso in Ucraina
Il giornalista dell'Afp ucciso in Ucraina Diritti d'autore ARIS MESSINIS/AFP or licensors
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Di Euronews
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Il giornalista è stato colpito da alcuni razzi nell'est del paese

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Un giornalista dell'Afp, Arman Soldin, è stato ucciso dal lancio di razzi nell'est dell'Ucraina. Lo rende noto la stessa agenzia di stampa francese.

Soldin, coordinatore video dell'Afp in Ucraina, è stato ucciso nel pomeriggio in un attacco con razzi Grad, secondo i colleghi della stessa France Presse che lo accompagnavano. Il bombardamento è avvenuto verso le 16.30 ora locale (le 15.30 in Italia) nei dintorni di Chasiv Yar, località vicino a Bakhmut, che è quotidianamente presa di mire dalle forze russe. La zona è costantemente presa di mira dalle forze russe. Proprio oggi lo sfogo di Prigozhin da Bakhmut.

A dare la notizia la stessa Agenzia di stampa francese. "Siamo sconvolti nell'apprendere della morte del video giornalista Arman Soldin nell'est dell'Ucraina oggi. Tutti i nostri pensieri vanno alla sua famiglia e ai suoi cari", si legge in un tweet.

Il video reporter aveva collaborato anche dall’Italia, seguendo tra le altre cose la tragedia del ponte di Genova e le operazioni di soccorso dei migranti nel Mediterraneo.

Chi era Arman Soldin

Nato a Sarajevo, ma di nazionalità francese, Soldin ha iniziato a lavorare nel 2015 negli uffici di Afp a Roma, poi si è trasferito a Londra. Era stato scelto nel team in partenza per l'Ucraina sin dall'inizio del conflitto, il 24 febbraio 2022. Da settembre si era stabilito in Ucraina ed era coordinatore del team televisivo, spostandosi in continuazione tra Est e Sud del Paese.

Secondo le prime testimonianze, il team della France Press era in un gruppo di soldati ucraini. Soldin, 32 anni, è stato colpito in pieno da uno dei razzi partiti da un lanciatore Grad. Il resto dei suoi accompagnatori è rimasto illeso. "L'intera agenzia è devastata dalla perdita di Arman", ha detto il presidente di France Presse Fabrice Fries. "La sua morte ci mette in guardia dai rischi e dai pericoli che corrono i giornalisti che stanno coprendo la guerra in Ucraina". 

I giornalisti uccisi

La polizia ucraina, a marzo, aveva riferito che, dall’inizio dell’invasione russa del suo territorio, erano stati individuati 54 casi che potrebbero essere considerati crimini di guerra contro giornalisti. Il vice capo della polizia nazionale ucraina, Maxim Tsutzkiridze, aveva anche riferito che ci sono stati 29 casi di giornalisti morti, 17 feriti e 12 che sono stati ritrovati nel territorio controllato dalla Russia, ai quali era stata negata la libertà di movimento.

Ora a questi numeri vanno aggiunte le uccisioni di Arman Soldin e di Bogdan Bitik ucciso il 26 aprile mentre accompagnava il collega di repubblica, Corrado Zunino, a Kherson.

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