A pochi mesi dalle elezioni e travolto dalle critiche per i non immediati soccorsi, il presidente turco annuncia misure economiche immediate
Complicata e toccante ma non esente da critiche la visita del presidente turco nelle zone colpite dal sisma.
In uno scenario apocalittico ed a soli tre mesi dalle elezioni presidenziali, Recep Tayyip Erdoğan ha stilato un provvisorio bilancio di morti e feriti (rapidamente superato) e ha annunciato misure economiche immediate per aiutare le vittime.
"Mentre è in corso la valutazione dei danni - dice - in questo momento di transizione ricompenseremo i nostri cittadini con un aiuto economico di 10.000 lire turche (circa 530 euro).
Con questo tipo di sostegno, vogliamo alleviare almeno un po' i loro problemi".
Il presidente riconosce "carenze" nella risposta del governo, dopo aver ricevuto una raffica di critiche dai sopravvissuti.
Molti di loro sono costretti a cercare cibo e riparo da soli e, in alcuni casi, assistono impotenti mentre le voci dei familiari si spengono, dopo ore sotto le macerie.
"Noi, come civili - dice una residente - sosteniamo queste persone, ma io non sono una gru, non posso sollevare questi blocchi di cemento.
Sono una madre, il mio cuore può sopportare solo tanto dolore: ma nessuno c'è, dov'è l'Esercito? Dov'è lo Stato? Dove sono l'unità e la solidarietà?".
Feroce anche la critica contro la diffusa corruzione, che ha permesso la costruzione di migliaia di edifici fuori dalle norme sulla sicurezza antisismica ed un condono a beneficio di tanti altri, catalogati come pericolanti.