In risposta, Lavrov consiglia di "accettare le proposte in modo amichevole, in caso contrario sarà l'Esercito russo ad occuparsi della questione"
Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha chiesto alle Nazioni Unite di assumere un ruolo guida nell'ospitare colloqui di pace per porre fine alla guerra nel suo Paese.
Nella fattispecie, il suo governo vorrebbe che il segretario generale, Antonio Guterres, ospitasse i colloqui presso la sede delle Nazioni Unite a New York.
"Puntiamo alla fine di febbraio - dice Kuleba - quando la guerra entrerà o dovrebbe entrare nel suo secondo anno.
Pensiamo che le Nazioni Unite potrebbero essere la sede migliore per tenere questo vertice, perché non si tratta di fare un favore a un certo Paese, si tratta davvero dell'interesse di tutti".
Kuleba ha affermato che una precondizione per i colloqui sarebbe un completo ripristino del territorio ucraino, compresa la Crimea.
"Faremo tutto ciò che è in nostro potere - aggiunge - per rendere il prossimo un anno di vittoria per l'Ucraina, il che implica il pieno ripristino della nostra integrità territoriale.
Non negozieremo alcun centimetro della nostra terra, questo va oltre i negoziati".
Per tutta risposta, l'omologo russo, Serghei Lavrov, intervistato dalla TASS; ha dichiarato che "il nemico è consapevole delle proposte russe sulla smilitarizzazione e la denazificazione dei
territori controllati dal regime di Kiev, l'eliminazione delle minacce alla sicurezza della Russia che include le Repubbliche di Donetsk e Luhansk e le regioni di Kherson e Zaporizhzhia.
Non resta altro da fare che accettare queste proposte in modo amichevole, in caso contrario sarà l'Esercito russo ad occuparsi della questione".
Intanto, Vladimir Putin ha fatto sapere proprio all'Esercito che non ci saranno limiti di spesa nello sforzo per raggiungere gli obiettivi prefissati in Ucraina, mentre le recenti manovre in Bielorussia fanno temere una nuova offensiva dal nord.