Soprannominato il "mercante di morte", la sua storia ha ispirato il film di “Lord of war” di Nicolas Cage. Il 55enne russo ha venduto armi a chiunque
Da una parte la star del basket ameriana, Brittney Griner, dall’altra Viktor Bout, un mercante di armi condannato a 25 anni di carcere.
Soprannominato il "mercante di morte", la sua storia ha ispirato il film di “Lord of war” di Nicolas Cage. Il 55enne russo ha venduto armi a chiunque. A stati canaglia come il regime liberiano di Charles Taylor, dittatori come il leader libico Muhammar Gheddafi, gruppi ribelli come le milizie in Sierra Leone o ai telebani.
Viktor Bout nato nel Tagikistan nel 1967 a 18 anni decide di arruolarsi nell'esercito sovietico e forse fece parte anche di organizzazioni segrete come il KGB. Grazie alla sua perfetta padronanza di inglese, francese, persiano portoghese e arabo, Bout ha da sempre aggirato gli embarghi tanto da guadagnarsi il secondo soprannome di "uomo delle sanzioni".
Dopo la caduta dell'URSS, si trasferisce negli Emirati Arabi Uniti, e qui inizia a costruire un vero e proprio impero commerciale. Dopo Osama bin Laden diventa uno degli uomini "più ricercati" al mondo.
Arrestato nel 2008 a Bangkok da agenti della Dea americana, Bout viene estradato negli Stati Uniti Nel 2012. Qui viene condannato a 25 anni con l'accusa di terrorismo. Ingiustizia politica tuona Mosca che lo difende a spada tratta. In cella l’uomo pare tenesse una fotografia di Vladimir Putin.
E proprio il presidente russo ora ha giocato pesante in un momento delicato. Il Cremlino non aveva mai cessato di premere per ottenere una liberazione o un rimpatrio di Bout. Alla fine il leader della Casa Bianca Joe Biden ha ceduto. Ora gli Stati Uniti, a detta di molti analisti, sono diventata un po’ più ricattabili.