Josep Borrell, Alto Rappresentante per gli Affari Esteri, appare ottimista mentre sostiene che gli interlocutori comprendono quanto gli accordi di dialogo passati debbano essere attuati
Ci sono timidi passi verso una intesa sulla disputa delle targhe tra Serbia e Kosovo in base all'accordo negoziato mercoledì dall'UE: la Serbia smetterà di stampare targhe automobilistiche con le indicazioni delle città del Kosovo e in cambio il Kosovo cesserà le azioni di reimmatricolazione dei veicoli. Josep Borrell, Alto Rappresentante dell'Unione per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza appare relativamente ottimista quando dice che gli interlocutori comprendono che tutti gli accordi di dialogo passati devono essere attuati e che anche nei prossimi giorni inviterà le parti a discutere dei prossimi passi.
La guerra delle targhe
Il divieto di Pristina delle targhe serbe aveva irritato le minoranze serbe in Kosovo, che godono del pieno appoggio di Belgrado. Entrambe le parti si sono impegnate in ulteriori colloqui. Il presidente serbo Aleksandar Vucic si è espresso così in una recente conferenza stampa : "La cosa più importante per noi è che le trattative siano in corso, le targhe KM rimangono per ora. Le persone in possesso di targa KM, circa 7000 delle quali sul territorio del Kosovo e Metohija, possono continuare a guidare i loro veicoli senza incorrere in multe". Il Kosovo vuole una risoluzione che conduca alla piena normalizzazione delle relazioni bilaterali. "La questione dovrebbe essere considerata seriamente se vogliamo fare il nostro lavoro per raggiungere una proposta finale e un accordo. Non è il momento dei piccoli passi tecnici ma di una soluzione definitiva e sono pienamente impegnato nel risultato": ribatte Albin Kurti, premier kosovaro. Il Kosovo stava per imporre delle ammende per il mancato rispetto delle regole sulle targhe, il che avrebbe esasperato ancor di più le tensioni. Una crisi per ora è stata scongiurata, ma restano da definire i contorni di una soluzione veramente duratura.