Il sito era gestito da gruppi che, secondo le indagini, sono legati al narcotraffico. Lo sfruttamento della miniera ha causato gravi danni ambientali
È stata smantellata la miniera illegale che stava devastando la giungla di Guainía, nell'Amazzonia colombiana. Un'operazione condotta dalle forze armate e dalla polizia della nazione sudamericana ha distrutto le infrastrutture che venivano utilizzate per la produzione. E che, secondo le indagini, appartenevano a gruppi armati legati al narcotraffico.
I danni all'ecosistema giudicati irreversibili
Helder Giraldo, comandante delle forze militari colombiane, ha delineato i contorni del business illecito: "Si stima - ha spiegato - che siano stati estratti illegalmente più di 2,2 chilogrammi di oro a settimana. Ciò rappresenta ricavi per oltre 600 milioni di pesos a settimana". Parliamo di una cifra superiore ai 118.000 euro, e che sfiora il mezzo milione al mese.
La miniera, che si estende per più di quattro chilometri, ha provocato la distruzione della vegetazione della giungla e l'inquinamento dei fiumi della zona, a causa dei rifiuti e dell'uso di prodotti chimici. I danni ambientali causati sono ormai irreparabili.