Gli scarti diventano risorsa: l'idea è quella di utilizzare la lana di pecora per produrre del fertilizzante bio
Completamente bio, in grado di trattenere l’acqua in periodi di siccità e di rilasciare preziosi nutrienti nel suolo fino a sei mesi. È il fertilizzante realizzato da un imprenditore romeno, Sorin Braga, con la lana di pecore, che altrimenti andrebbe distrutta perché fuori mercato.
“Qui la lana viene tritata molto fina e ridotta a uno spessore di 6 millimetri. Il risultato è come neve” spiega Braga.
Il biofertilizzante per tutte le coltivazioni
Esami a cui è stato sottoposto in Germania hanno provato che il fertilizzante ottenuto contiene elevate percentuali di nitrogeno, potassio e fosforo, che lo rendono adatto a ogni tipo di coltivazione.
“Per le fragole, ne servono 6 grammi per metro quadrato. Per i pomodori 16”.
Più reddito per gli allevatori
Nella contea di Sibiu, dove Sorin ha impiantato la sua attività, il prezzo della lana è talmente irrisorio, che gli allevatori rinunciavano spesso addirittura a venderla.
Marian Condrea è un allevatore e accoglie con entusiasmo la sfida imprenditoriale di Braga: “Sorin mi paga bene - ddice - Prima ero costretto a buttarla via, la lana”.
Un aiuto in caso di siccità
Dalla lana di cui è composto, il fertilizzante deriva anche il vantaggio di assorbire quattro volte il proprio volume in acqua.
Un risvolto prezioso, soprattutto in caso di siccità.