Olaf Scholz insiste: " Serve maggiore autonomia militare ed energetica dell'Ue"

Berlino insiste. Serve una maggiore autonomia militare dell'Unione europea e un coordinamento degli sforzi attuati. A sostenerlo il cancelliere tedesco Olaf Scholz dal palco del Congresso del Partito del socialismo europeo nella capitale tedesca.
Scholz ha quindi di nuovo chiesto riforme urgenti dell'Unione per renderla idonea all'ammissione di nuovi paesi. Ha chiesto un approvvigionamento coordinato di armi e attrezzature, una forza di reazione rapida dell’UE entro il 2025 e un vero quartier generale dell’UE per le forze armate europee. “Dobbiamo portare avanti con fiducia gli sforzi congiunti di difesa europea”.
"È giusto che tutti i membri europei aderiscano a questo progetto se vogliamo difendere i nostri valori in un mondo che presto avrà dieci miliardi di persone, ga sottolineato il cancelliere tedesco. Un'Europa unita di 27, 30, 36 stati con oltre 500 milioni di cittadini liberi e uguali potrà avere un peso importante e fondamentale a livello globale. Non vanno trascurate, in particolare, le preoccupazioni degli Stati membri più piccoli. “Anche in futuro ogni Paese deve essere ascoltato con le sue preoccupazioni, qualsiasi altra cosa sarebbe un tradimento dell’idea europea”, ha concluso.
Venerdì il cancelliere Scholz ha incontrato primo ministro spagnolo Pedro Sánchez e il primo ministro portoghese António Costa per discutere della situazione dell'approvvigionamento energetico e del futuro del gasdotto MidCat.
I tre leader si sono detti favorevoli alla realizzazione dell'interconnessione energetica, un progetto che tuttavia non piace al presidente francese Emmanuel Macron. Intanto Scholz preme per la costruzione di infrastrutture che consentano alla Germania di diventare indipendente dal gas russo, ribadendo in diverse occasioni l’importanza di MidCat, che in futuro potrebbe essere utilizzato per trasportare idrogeno verde anziché gas.
Il Partito del socialismo europeo
Il PES è composto da 33 partiti europei. Già venerdì sera, il congresso aveva eletto l’ex primo ministro svedese Stefan Löfven come nuovo presidente. 255 dei 262 delegati hanno votato per il 65enne, che dopo undici anni sostituisce il bulgaro Sergey Stanishev. Ci sono state sette astensioni e nessun voto contrario.
In una risoluzione, il Congresso del PES ha sostenuto poi il sostegno continuo all’Ucraina, compreso il supporto militare, e ulteriori sanzioni contro la Russia.