Missione Dart, il Pianeta Terra è salvo: la "difesa planetaria" ha funzionato

NASA, 2022.
NASA, 2022. Diritti d'autore AP Photo
Di Cristiano TassinariEuronews Space - Ansa
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"Per la prima volta il genere umano ha modificato lo stato orbitale di un corpo celeste", ha spiegato Simone Pirrotta, responsabile del progetto "LiciaCube", il minisatellite made in Italy, gestito dall'Agenzia Spaziale italiana, che ha partecipato alla missione-Dart della Nasa

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Il Pianeta Terra è salvo!

Grazie alla sonda DART (Double Asteroid Redirection Test), che ha speronato (intenzionalmente) l'asteroide Dimorphos, deviandone la traiettoria. 

È avvenuto nello spazio, a circa 13 milioni di chilometri di distanza dalla Terra.

È stata cosi sperimentata, per la prima volta, una tecnologia che, in futuro, potrebbe proteggere il nostro Pianeta dall'eventuale impatto con un pericoloso asteroide.

Un vero e proprio test di difesa planetaria.

"Una nuova era per l'umanità".
NASA
AP/AP
Missione compiuta!AP/AP

Entusiasti i tecnici della NASA, l'Agenzia Spaziale americana.

Spiega Elena Adams, ingegnere dei sistemi di missione: 
"Nei prossimi due mesi avremo più informazioni dal team investigativo sul tipo di cambiamento di traiettoria che abbiamo effettivamente provocato, perché questo è il nostro obiettivo numero due. Il numero uno era colpire l'asteroide, cosa che abbiamo fatto. Ma ora dobbiamo misurare e caratterizzare la quantità di materiale espulso".

Screenshot
"Primo obiettivo raggiunto!"Screenshot

Un pezzo tecnologico d'Italia

Una parte del successo della missione è merito del minisatellite made in Italy "LiciaCube", che dopo la collisione è entrato in scena come un vero fotoreporter cosmico. per riprendere il punto in cui è avvenuto l'impatto.

Mentre la sonda DART si avvicinava al bersaglio, infatti, la sua telecamera inviava a terra immagini sempre più dettagliate della superficie irregolare e piena di asperità del piccolo corpo celeste.

In quell'istante, il piccolo satellite "LiciaCube", gestito e coordinato dall'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e realizzatodall'azienda Argotec, si trovava a meno di mille chilometri dall'asteroide.  

"Impatto spettacolare"

"È stato un impatto spettacolare!", ha detto Simone Pirrotta, responsabile della missione "LiciaCube" per l'Agenzia Spaziale Italiana, che ha seguito la missione dal Centro di controllo di Torino. 

"La tecnologia di puntamento denominata SmartNav della sonda DART ha funzionato alla perfezione. Qui a Torino abbiano seguito con emozione la fine della missione NASA, con la consapevolezza che, nel frattempo, il nostro piccolo reporter stava documentando un momento storico: la prima volta che il genere umano modifica lo stato orbitale di un corpo celeste", ha aggiunto Pirrotta, riferendosi al satellite "LiciaCube", al quale hanno partecipato - per la parte scientifica - l'Istituto Nazionale di Astrofisica, Politecnico di Milano, Università di Bologna, Università Parthenope di Napoli e Istituto di Fisica Applicata 'Nello Carrara' del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ifac).

"Nei quattro minuti prima dell'impatto, LiciaCube ha iniziato l'inseguimento dell'asteroide, guidata non più dalle traiettorie precaricate a bordo, ma dall'Imaging System, il sistema di guida e controllo di assetto basato sulle immagini in tempo reale", ha aggiunto Pirrotta. 

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