Alle battute finali il processo sugli attentati di Parigi

Entrata della sala delle udienze del Palazzo di giustizia di Parigi
Entrata della sala delle udienze del Palazzo di giustizia di Parigi   -  Diritti d'autore  AFP
Di Euronews

Salah Abdeslam, unico sopravvissuto del commando che ha portato alla morte di 130 persone, rischia l'ergastolo senza possibilità di ricorso

La sentenza sugli attentati di Parigi del novembre 2015 sta per arrivare dopo dieci mesi di testimonianze e interrogatori al termine di quello che sarà ricordato come il processo più lungo della storia giudiziaria francese.

Sono state 20 le persone sospettate. Tra loro Salah Abdeslam l'unico membro ancora in vita dei commando terroristici che la notte del 13 novembre uccisero 130 persone. 14 persone sono comparse davanti ai giudici, gli altri sei mancano all'appello anche perchè considerati morti presunti.

Durante il processo, Abdeslam, accusato di essere uno dei coordinatori degli attentati, non ha negato di aver scortato gli altri attentatori fino ai luoghi delle stragi (I, X e XI arrondissement di Parigi e nel quartiere di Saint Denis), ma ha detto di essersi tirato indietro dalla sua missione di farsi esplodere in un bar nel nord di Parigi. I pubblici ministeri hanno sostenuto tuttavia che la cintura suicida di Abdeslam era difettosa, il che significa che non è stato in grado di farsi esplodere per un problema tecnico. La procura antiterrorismo ha chiesto per lui l'ergastolo senza possibilità di ricorso, la condanna piu' pesante prevista dall'ordinamento francese. In un interrogatorio lo scorso 15 aprile Abdeslam aveva detto di non sentirsi pentito perché non aveva ucciso nessuno e implorando di essere detestato "con moderazione".

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