Mikhail Khodorkovsky: "Putin non è uno statista ma un bandito"

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Di Debora Gandini
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Intervista a Mikhail Khodorkovsky il miliardario anti-Cremlino a Euronews

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Mikhail Borisovich Khodorkovsky,il miliardario russo anti-Cremlino, ha costruito un impero durante l'era Eltsin. L’imprenditore ha fondato l’organizzazione anti-Putin “**Open Russia**” che viene classificata da Mosca come “agente straniero”. Il suo patrimonio stimato è di circa 15 miliardi di dollari. 

Grande nemico di Vladimir Putin vive da anni in esilio a Londra dopo aver scontato 10 anni di carcere in Siberia. L'ex magnate del petrolio russo ha una visione di Putin diversa da quella dei leader europei come ha raccontato a Euronews.

“I leader dei maggiori Paesi europei credono ancora di poter negoziare qualcosa con Putin senza dimostrare la propria forza e di potere trattare con lui da una prospettiva e una posizione piu’ debole. Questo è un errore gravissimo perché lui non è uno statista come loro, ma un bandito. E cosa fa un bandito in questo tipo di situazione quando pensa di essere forte e quando viene spinto a fare un passo verso di loro? Cerca di fare la vittima".

"Putin non è uno statista come i leader europei ma un bandito. E cosa fa un bandito in questo tipo di situazione quando pensa di essere forte e quando viene spinto a fare un passo verso di loro? Cerca di fare la vittima".
Mikhail Borisovich Khodorkovsky
miliardario russo anti-Cremlino

Secondo Mikhail Borisovich Khodorkovsky il Presidente Putin è spinto da "pragmatismo e desiderio di rendersi più popolare tra l'elettorato – ma allo stesso tempo ha una sorta di paura paranoica di ciò che sta accadendo in Ucraina. Ha paura di quei cambiamenti democratici e dell'indipendenza conquistata dal Paese". 

Intanto non tutti i leader europei usano toni moderati nei rapporti con il Cremlino.  Alcuni leader come quelli dei paesi dell'ex blocco orientale hanno pronunciato spesso parole molto dure verso Putin, ma anche figure "diplomatiche" come l’Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell. 

“Sono rimasto sorpreso da Borrell, è un burocrate europeo, e non mi aspettavo parole cosi dure da lui. Invece ha usato alcune parole molto corrette specie riguardo al fatto che questo problema non si risolverà attorno a un tavolo delle trattative ma sul campo di battaglia. Certo avremo dei negoziati alla fine di questa guerra, ma prima di tutto questo conflitto sarà risolto sul campo di battaglia e non ci sono alternative".

Khodorkovsky ha quindi lanciato un messaggio alla NATO: "Ora ha l'opportunità di armare il più possibile l'Ucraina per aiutarla a vincere la guerra, ma che se non coglierà questa opportunità, allora l’Alleanza Atlantica potrebbe vedere scoppiare conflitti in altri territori.

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