(ANSA) – VANZAGHELLO, 12 GIU – È giallo sul movente
dell’omicidio-suicidio avvenuto ieri a Vanzaghello (Milano),
dove una donna di 57 anni, Daniela Randazzo, ha sparato alla
tempia di Franco Deidda, 62 anni, nel suo appartamento, e poi si
è sparata e gettata dal balcone della stessa casa. Saranno forse
i cellulari delle due vittime a dare risposte sul movente. A
quanto emerso, i due si frequentavano, ma senza che la famiglia
di lei, marito e figli di Busto Arsizio (Varese), ne sapessero
nulla. Deidda, separato, istruttore di tiro, si era trasferito
nel milanese da Genova circa un anno fa. Quando sia iniziato il
rapporto con la donna che lo ha ucciso, è ancora al vaglio degli
inquirenti. Non riusciva più a vivere con il peso di aver
nascosto una relazione alla sua famiglia, oppure lui voleva
troncare il legame? Potrebbero essere queste le ragioni che
hanno spinto la donna a prelevare una delle armi di Deidda,
aggredirlo mentre stava riposando in salotto e poi suicidarsi. I
carabinieri, che indagano sulla vicenda coordinati dal pm
Stefania Brusa, già da ieri stanno ascoltando amici e conoscenti
delle due vittime, ma nessuno sembra fosse a conoscenza della
loro relazione. Grazie ai dispositivi elettronici, sarà forse
possibile ricostruire dove si siano conosciuti, se online o
durante qualche evento particolare, e comprendere come si sia
arrivati al drammatico epilogo. (ANSA).
Coppia trovata morta, si cerca il movente nei cellulari

Inquirenti cercano risposte per omicidio-suicidio di Vanzaghello
Di ANSA