Morto Valerio Onida, ex presidente della Consulta italiana

Valerio Onida
Valerio Onida Diritti d'autore AP Photo
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Morto Valerio Onida, ex presidente della Consulta italiana. Di origini sarde, era una voce autorevole del panorama giuridico-politico d'Italia. Passione, indipendenza e umiltà le sue più grandi doti

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Si è spento a 86 anni Valerio Onida, costituzionalista e accademico italiano, presidente della Consulta dal 2004 al 2005, Consulta di cui fu giudice per nove anni dal 1996 al 2005.

Di origini sarde, Onida si è distinto sempre per grande umiltà e grande passione. Passione per il diritto (e l'insegnamento), che ha trasmesso prima di tutto ai suoi studenti.

Ordinario di Diritto costituzionale all'Università degli studi di Milano, è stato un punto di riferimento per molti studenti, tra gli altri anche per l'attuale ministro della Giustizia, Marta Cartabia.

Voce non scontata nel panorama politico giuridico italiano, è intervenuto spesso anche nei nostri programmi. 

Sposato, aveva cinque figli e sei nipoti. Il figlio Francesco ha postato una foto del padre su Facebook con la scritta "Ciao papà, grazie di tutto".

Quando si schierò contro la riforma della Costituzione

Nel 2016 si era schierato per il no al progetto di revisione costituzionale, partecipando a numerosi dibattiti (vedi l'intervista di euronews nel video qui sopra).

La sua intensa attività era rivolta soprattutto alla diffusione della conoscenza della Costituzione repubblicana. Nel suo libro 'La Costituzione' del 2004 scriveva 'un popolo che non riconosce i diritti universali dell'uomo e non attua la divisione dei poteri non ha Costituzione'. 

Onida era fortemente impegnato a far conoscere i principi della Carta Costituzionale alle giovani generazioni. Ricordo - dichiara Roberto Cenati, presidente dell'Anpi- di aver partecipato con lui a diverse iniziative, come quella organizzata qualche anno fa all'Istituto Verri di Milano, nel corso della quale Onida ha spiegato con passione ai ragazzi e alle ragazze la genesi della Costituzione, l'importanza dei valori e dei principi in essa contenuti". 

Una grandissima perdita, le reazioni

 " Abbiamo condiviso battaglie comuni e dissensi, iniziative e contrapposizioni, con una simpatia umana che non è mai venuta meno. Una tempra e uno spirito d'altri tempi, libero di pensiero e fonte di scienza e passione civile, che si stesse sul medesimo fronte o su fronti opposti. Non retoricamente, mancherà". Così lo saluta il senatore Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale di 'Italia al Centro'.

''Una grande perdita per il civismo migliore, per la cultura e per Milano. Professore amato, costituzionalista, era un esempio per la sua umanità e dedizione agli altri nel carcere di Bollate come altrove. Ha saputo insegnare come una personalità di valore possa essere onesta, umile e appassionata anche di politica. Un lutto per il campo democratico, della solidarietà e della sinistra''. Così lo ricorda Barbara Pollastrini, deputata del Pd.

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