Riprendono in Turchia i negoziati Russia-Ucraina

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Il presidente Zelensky torna a chiedere armi agli Usa e ai paesi alleati

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Ci sono volute 14 ore di lavoro delle squadre di soccorso ucraine per spegnere l'incendio del deposito petrolifero colpito dai russi a Leopoli. Mentre sul terreno continuano a cadere missili e bombe (segnalati oltre 30 attacchi vicino Kiev), trova conferma la notizia dell'avvio di nuovi colloqui tra le parti, questa volta in Turchia. Secondo un deputato ucraino le delegazioni potrebbero vedersi già lunedi, secondo fonti russe gli incontri comincerebbero il 29 o il 30 marzo.

Intanto, l'intelligence militare di Kiev attribuisce alla Russia il progetto di una divisione dell'Ucraina in due stati, sul modello già esistente della penisola coreana. Il generale Kyrylo Budanov, che aveva anticipato l'invasione già a novembre, ha detto che Mosca non è stata in grado di impossessarsi del paese, ma starebbe gestendo le operazioni militari come se avesse l'intenzione di dividerne il territorio.

Il monito del generale ucraino arriva mentre Leonid Pasechnik, leader della autoproclamata Repubblica di Luhansk, ha lanciato l'idea di un referendum popolare per decidere l'annessione della provincia alla Russia.

Per la prima volta dall'inizio della guerra, il presidente ucraino Zelensky ha accordato interviste a tre giornali russi, ed è tornato a chiedere l'invio di armi agli Usa e agli alleati. Sabato aveva criticato gli Stati Uniti per aver esitato a fornire al suo paese dei jet da combattimento. "Oggi ho parlato con i difensori di Mariupol. La loro determinazione, il loro eroismo e la loro fermezza sono sorprendenti. Sono grato a tutti loro. Se quelli che riflettono da 31 giorni su come consegnarci aerei e carri armati avessero l'1% del loro coraggio..."

Infine, resta altissima l'emergenza umanitaria in molte città. A Mariupol il sindaco chiede una evacuazione totale dei civili, temendo un imminente aggravamento della situazione. In città secondo diverse testimonanze citate dai media ucraini, a guidare le truppe cecene ci sarebbe Ruslan Geremeyev, sospettato di essere l'autore dell'omicidio di Boris Nemsov, uno degli oppositori di Putin uccisi misteriosamente.

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