Una piccola città ungherese, una guest house di proprietà di una russa: scatta la solidarietà per i rifugiati ucraini
Più di 200 sfollati ucraini hanno trovato rifugio in una struttura ricettiva della piccola città ungherese di Cegléd dall'inizio della guerra in Ucraina.
Dice Dávid Bárány, uno dei dipendenti: "La nostra proprietaria viene dalla Russia. Era molto importante per lei prendere le distanze dai russi e aiutare i rifugiati ucraini".
Gli ucraini ricevono alloggio gratuito, generi alimentari e aiuto.
La famiglia di Maryna Kravets è di Dnipro, ma non tutti sono potuti venire: il marito è rimasto in Ucraina e la sua vita è in pericolo.
"Per me è un disastro - commenta Maryna - Come se il mondo si fosse rovesciato. Non abbiamo mai pensato che potesse succedere, mai".
La gente del posto è pronta ad aiutare: un uomo, che parla correntemente russo e ucraino, è venuto alla guest house per offrire il suo supporto: "Forse sono troppo vecchio e non servo, ma se non è così, aiuterei volentieri", ci dice.
La tranquilla città rurale ungherese si è trovata dunque al flusso prodotto dalla guerra.
I treni arrivano alla stazione di Cegléd ogni ora dal confine ucraino di Záhony e continuano il loro viaggio verso Budapest. Così, per i rifugiati che ancora non sanno dove passeranno i prossimi mesi, rappresenta un buon posto per fermarsi per 1-2 giorni prima di trovare una soluzione.