Libia, il Parlamento insediato a Tobruk vota la fiducia a Bashaga. Il premier in carica Dbeibah non cede
Uno, il primo ministro libico in carica, Abdel Hamid Dbeibah rifiuta di farsi da parte; l'altro, il nuovo premier, l'ex-ministro dell'Interno Fathi Bashagha, si prepara a giurare, dopo aver ottenuto la fiducia del Parlamento insediato a Tobruk.
La Libia ha dunque da qualche ora due governi e uno scenario di possibile conflittualità da disinnescare.
L'approvazione all'esecutivo Bashaga, patron delle milizie di Misurata, è avvenuta per alzata di mano.
Il nuovo premier è considerato vicino alla Turchia ma ha buoni rapporti con Egitto e Russia.
Mosca lo appoggia dichiaratamente anche se Dbeibah insiste per passare i poteri solo a chi sarà eletto in una tornata elettorale da tenere a giugno.
Il governo Bashagha ha tre vicepremier, in rappresentanza delle regioni storiche che compongono Libia (Tripolitania, Cirenaica e Fezzan), e ben 29 ministri. Come ministro degli Esteri è stato scelto Hafed Gaddur, già ambasciatore libico a Roma tra il 2006 e il 2012 e con ultradecennali legami con l'Italia.
Il ministero dell'Interno è andato come previsto a un esponente della tribù dei Buzeribas: Issam Abouzriba, legato alle milizie della città di Zawiya, uno dei principali tratti della costa occidentale da cui salpano i barconi di migranti diretti in Europa attraverso l'Italia.
Come previsto da analisti, il ministero della Difesa (con Hamid Hamad Ali Homa) e quello delle Finanze sono andati a personalità vicine al generale Khalifa Haftar. A bilanciarli sembra chiamato il vicepremier che rappresenta laTripolitania mentre di chiara estrazione islamica pare solo il ministro dello Sport.
Bashagha ha affidato a donne il dicastero della Cultura e quello degli Affari femminili.