Velia riporta alla luce nuovi reperti: elmetti e possibili resti di armi. "Pezzi di storia del Mediterraneo" commenta il ministro della Cultura Franceschini
Per le sue strade passeggiavano i discepoli di Parmenide e Zenone.
È Velia, una delle città più importanti della Magna Grecia, 40 chilometri a sud-est di Paestum. Una pagina di storia a cielo aperto, ancora tutta da leggere e scoprire.
Le nuove scoperte a Velia
Lo scavo recentemente completato a Velia ha infatti portato alla luce i resti di un edificio, un paio di elmi in buone condizioni, alcuni vasi e dei frammenti di metallo, verosimilmente resti di armi.
Secondo il direttore generale dei musei del Ministero dei Beni Culturali e delle attività culturali , Massimo Osanna, l'area esplorata probabilmente custodiva anche reliquie di offerte fatte ad Atena, la mitologica dea greca della guerra e della saggezza.
Negli scavi pezzi di storia del Mediterraneo
Il ministro della Cultura Dario Franceschini ha spiegato che i resti sono stati riportati alla luce in quella che è stata l'acropoli di uno dei più vivavi centri della Magna Grecia.
Franceschini ha anche detto che le scoperte prodotte dallo scavo di Velia sottolineano l'importanza di investire nella ricerca archeologica per rivelare "pezzi importanti della storia del Mediterraneo".
La fondazione di Velia da parte di coloni provenienti dall'Asia Minore risale a circa il 540 a.C.