Come da tradizione, il 19 gennaio I cristiani ortodossi (in Russia, Ucraina, Serbia e altri paesi) si sono immersi in acque ghiacciate per l'Epifania, che conclude il loro periodo natalizio
Come da tradizione, I cristiani ortodossi si sono immersi in acque ghiacciate per la vigilia dell'Epifania, che conclude il loro periodo natalizio, della durata di 12 giorni.
La maggior parte dei cristiano-ortodossi si tuffa a mezzanotte o il giorno stesso della festa, che cade questo mercoledi, il 19 gennaio.
Ma si può onorare il rituale anche il giorno della vigilia, immergendosi in buchi scavati nel ghiaccio.
La festa ricorda il battesimo di Cristo nel fiume Giordano, e si crede che l'immersione prevenga le malattie e assolva dai peccati, un vero "percorso" di purificazione.
Anton Maevsky, cristiano ortodosso russo di Ekaterinburg, appena uscito dall'acqua (4 gradi sottozero, all'esterno), spiega:
"I nostri antenati si sono sempre immersi nell'acqua in questa festa. Quelli che sono in salute si immergono nella buca del ghiaccio, agli altri può bastare fare la doccia a casa. L'importante è ricordarsi di Dio".
Centinaia di credenti ortodossi russi, molti dei quali membri dell'Esercito russo, si sono immersi nell'acqua gelida - all'esterno, temperatura di 10 gradi sottozero - per celebrare la festa dell'Epifania nella Cattedrale delle Forze Armate russe a Kubinka, nella Russia centrale.
Non tutte le chiese cristiane ortodosse, tuttavia, celebrano l'Epifania nello stesso giorno.
Oltre alla Russia, anche Lituania, Ucraina e Serbia festeggiano l'Epifania il 19 gennaio, mentre le chiese cristiano-ortodosse di Grecia, Bulgaria e Romania la celebrano il 6 gennaio.