Covid, parole grosse dal Marocco verso la Spagna: "negligenza agli aeroporti"

2 dicembre 2021: membri d'equipaggio di volo camminano lungo l'aeroporto internazionale Adolfo Suarez-Barajas di Madrid, Spagna
2 dicembre 2021: membri d'equipaggio di volo camminano lungo l'aeroporto internazionale Adolfo Suarez-Barajas di Madrid, Spagna Diritti d'autore Manu Fernandez/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
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Rabat ha riconfermato una chiusura che in realtà riguarda tutta Europa. Ma parole di fuoco sono volate verso i vicini spagnoli, colpevoli di "non controllare a dovere i propri viaggiatori"

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È sullo sfondo della nuova ondata di contagi che si consuma l'ultimo round dell'eterna schermaglia diplomatica che oppone la Spagna al Marocco.  

Le autorità di Rabat hanno appena annunciato che non riapriranno ai voli in arrivo dalla Penisola iberica, colpevole - secondo il ministro della Salute marocchino, Khaled Aït Taleb - di non controllare in modo rigoroso e adeguato  il passaporto vaccinale e lo stato di salute dei passeggeri.

 "Da lunedì scorso - ha dichiarato Taleb - gli Stati Uniti scoraggiano i propri cittadini dal recarsi in Spagna, considerandolo un Paese ad alto rischio di contagio. Dopo averne osservato le procedure di viaggio, è emerso che le autorità spagnole competenti non effettuano il dovuto e rigoroso controllo dello stato di salute dei passeggeri al momento dell'imbarco nei loro aeroporti".

Secondo le autorità marocchine sarebbero almeno 19 i viaggiatori positivi al coronavirus arrivati dalla Spagna.   Pertanto, secondo Talbe, le autorità spagnole competenti "sono lontane dall'assicurare un'azione rigorosa per controllare lo stato di salute dei passeggeri negli aeroporti" e dunque rappresentano  "una minaccia per la popolazione marocchina .

Gate paralizzati e ponti aerei

Con un preavviso di appena 24 ore, lo scorso 29 novembre il Marocco aveva chiuso le frontiere,  nel mezzo di un'ondata di panico scatenata dal diffondersi della nuova variante. 

Voli speciali erano stati autorizzati verso alcuni paesi europei, così da rimpatriare almeno una parte dei turisti e degli stranieri presenti nel paese. 

Una sorte, questa, toccata anche a parecchi italiani, rimasti bloccati negli hotel cittadini o negli aeroporti, che hanno dovuto attendere il 7, il 10 e il 14 dicembre per potersi imbarcare sui voli di ritorno, in un caso che ha avuto strascichi anche nella politica italiana, con Andrea Delmastro(FdI) che aveva accusato d'insipienza il responsabile della Farnesina Luigi Di Maio.

Proprio all'aeroporto di Marrakech, la bolzanina Claudia Lanteri, consulente per i finanziamenti europei, aveva raccontato di aver assistito a "scene di disperazione" tra i passeggeri rimasti alla deriva di fronte ai banchi per il check in, rimasti chiusi e senza personale.

Lo stop ai voli internazionali, che avrebbe dovuto durare per due settimane, si protrarrà almeno fino al 31 dicembre.

Anche per i cittadini marocchini che si trovavano all'estero al momento del blocco, Rabat ha annunciato una serie di voli operati dalla Royal Air Maroc e in partenza da Portogallo, Turchia ed Emirati Arabi Uniti: un ponte aereo in miniatura che si concluderà soltanto il 23 dicembre.

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